Nonostante a Potenza e a Matera il costo dell’acconto di Tasi ed Imu, da versare entro il 16 giugno prossimo, è considerato tra i più bassi tra i capoluoghi di provincia, le famiglie potentine e materane sulle quali il fardello fiscale è già pesante dovranno farsi carico di un ulteriore sacrificio. Secondo i dati del II° Rapporto UIL su IMU e TASI elaborato dalla UIL Servizio Politiche Territoriali, a Potenza la spesa media Imu è di 65 euro (33 euro acconto) per effetto dell’aliquota 2,5 per mille e della detrazione fissa di 100 euro per immobile più 50 euro ogni figlio minore di 26 anni; a Matera di 79 euro (40 euro di acconto) per effetto dell’aliquota 1 per mille (nessuna detrazione prevista).
E’ pur vero che nella spesa pubblica degli enti territoriali ci sono margini di razionalizzazione, ma – afferma il segretario regionale della Uil Carmine Vaccaro – il Governo centrale non può continuare nei tagli lineari ai Comuni, in quanto in questo modo si entra nella “pelle viva” dei cittadini. E lo stesso Governo non può certo girare la testa dall’altra parte quando la pressione fiscale a livello locale aumenta per effetto di minori trasferimenti. Sul fisco locale, continua il segretario UIL, servono certezze, perché con cambi di nome, di regole di scadenze, oltre che ad aumentare il peso fiscale si disorientano i contribuenti, partendo dal peso casa e Addizionali Comunali IRPEF che in Basilicata è pari al 13,1% sul totale del gettito dell’IRPEF nazionale. Ecco che ritorna d’attualità il tema del federalismo fiscale e della rilevanza che ha a livello locale la partita per un fisco più equo. Oggi – aggiunge – il territorio ha la facoltà concreta di attuare le misure coerenti con l’obiettivo di far pagare di più chi ha di più, attraverso un mix di interventi sulle imposte, sull’intensificazione della lotta all’irregolarità fiscale e lavorativa, con la riqualificazione della spesa pubblica degli Enti Locali”.
La Uil evidenzia che i 243.254 contribuenti lucani in base all’addizionale regionale Irpef hanno un gettito medio pro-capite 2015 di 269 euro, con un incremento percentuale dell’8,9% rispetto al 2013, che è superiore alla media nazionale di incremento sempre rispetto al 2013 pari al 7,5%, anche se inferiore come quota pro-capite (389 euro in media pro-capite).
Per il 2015 le aliquote in applicazione in Basilicata sono: fino a 55mila euro l’1,23%; da 55mila a 75mila euro l’1,73%; oltre i 75mila euro il 2,33%; nel 2013 esisteva un’aliquota unica pari all’1,23%.
Se davvero il Governo vuole riformare il fisco comunale abbia il coraggio, conclude Vaccaro, quantomeno di andare verso il vero superamento e non accentramento delle Addizionali Comunali IRPEF, che colpiscono direttamente il reddito dei lavoratori dipendenti e pensionati. E’ questa la riforma che ci aspettiamo.