Uil Trasporti bacchetta il Governo regionale guidato dal presidente Bardi: la miopia di una maggioranza litigiosa e inefficiente. Di seguito la nota integrale inviata da Antonio Cefola, Segretario generale Uiltrasporti Basilicata.
Settore industriale e servizi privi di soluzioni di continuità.
Siamo alla fine della legislatura e si evidenziano deficienze e litigi che mettono in evidenza l’inoperosità dell’attuale governo regionale.
Nonostante la crisi dell’indotto nell’aria di San Nicola di Melfi, dell’intero settore industriale e terziario regionale, questo governo regionale non ha saputo tracciare alcuna politica industriale a soluzione della precarietà del lavoro.
La sanità è allo sbando con liste di attesa che rappresentano un vero pericolo per la salute dei cittadini che hanno necessità di sottoporsi ad esami diagnostici specifici. Si preferisce la corsia preferenziale della intramoenia o ricorso al privato a cui non tutti i lucani possono rivolgersi.
A tutto ciò si aggiungono i problemi delle infrastrutture e dei trasporti che attendono soluzioni immediate per una adeguata mobilità rispondente alla richiesta di mobilità in massima sicurezza.
La Uiltrasporti, consapevole che i lucani hanno bisogno di una rivisitazione totale dei servizi a loro offerti, ha più volte incalzato questo governo regionale ad intervenire con la massima sollecitudine nel programmare interventi mirati e risolutivi per mettere fine all’isolamento della città di Matera,definire i rinnovi dei Contratti di Servizio con Trenitalia e con le Ferrovie Appulo Lucane e avviare l’iter della gara per il T.P.L.
Purtroppo, ad oggi, non solo non ci sono risposte ma addirittura si configura una totale inefficienza che si ripercuoterà inesorabilmente sull’intera comunità regionale aggravando ancor più i costi e i disagi.
La miopia del Governo regionale si configura pienamente con quanto deciso da Cgil e Uil di dare vita a un percorso comune di mobilitazione strutturato su base territoriale e regionale per sensibilizzare l’opinione pubblica, nel modo più capillare e diffuso possibile per chiedere al Governo e alle Istituzioni territoriali di assumere provvedimenti, a partire da quelli in materia di lavoro (salari, contratti, precarietà) e di politiche industriali, sicurezza sul lavoro, fisco, previdenza e rivalutazione delle pensioni, istruzione, sanità, servizi, trasporti, necessari a ridurre le diseguaglianze e a rilanciare la crescita.