“I nuovi programmi industriali della Ferrero a Balvano, anche attraverso la valorizzazione della filiera delle nocciole lucane,destinati ad accrescere a breve produzione ed occupazione, sono un esempio,da una parte, del ruolo che i grandi gruppi industriali possono svolgere nei nostri territori oltre che per l’occupazione diretta per l’indotto e l’economia locale e, dall’altra, che in Basilicata non ci sono solo l’automotive (Melfi) e il petrolio (Val d’Agri-Sauro) su cui puntare”. E’ il commento dei segretari regionali Uil Vincenzo Tortorelli e Uila Gerardo Nardiello.
Per Uila e Uil, gli investimenti della Ferrero testimoniano dunque che “ci sono tutte le condizioni per rilanciare lo sviluppo agroalimentare come asse produttivo di qualità: una molteplicità di filiere e di eccellenze alimentari da sostenere con politiche e strumenti adeguati ,capaci di valorizzare il lavoro degli operatori, i territori, anche con la protezione ambientale e con l’impiego finalizzato dei Fondi Ue del prossimo sessennio. Abbiamo sempre creduto – dicono Tortorelli e Nardiello – nella “sfida dell’agroalimentare” come asse produttivo di qualità: una molteplicità di filiere e di eccellenze alimentari da sostenere con politiche e strumenti adeguati ,capaci di valorizzare il lavoro degli operatori ,i territori ,anche con la protezione ambientale e con l’impiego finalizzato dei Fondi Ue (PSR 2014-2020 e quelli del PSR che verrà). Ricordiamo in proposito tra le proposte di settore presentate unitariamente da Cgil, Cisl, Uill’accordo di settore che valorizzi lo sviluppo di un ambito basato sulla caratterizzazione delle produzioni, in modo da rivolgersi ad un mercato capace di riconoscere qualità e tipicità del prodotto, che sappia esprimere la storia di un territorio e di un bene ecologicamente, eticamente, socialmente ed economicamente sostenibile; incentivare l’integrazione tra turismo, cultura ed enogastronomia; supportando l’agricoltura mediante programmi di innovazione di processo, efficienza energetica, marketing, branding, ricambio generazionale, formazione e internalizzazione. La nuova fase post Covid carica sindacato e lavoratori dell’agro-alimentare, che non hanno mai fatto mancare il cibo sulle tavole di casa degli italiani, di nuove responsabilità.Sono temi questi – sottolineano i segretari Uil e Uila – che devono entrare nell’agenda della Giunta Regionale a cui non basta aver assolto all’ultimo adempimento che riguarda il potenziamento dello stabilimento di Balvano, peraltro atto dovuto. Richiamiamo dunque la Giunta Bardi ad impegni a sostegno del “made in Basilicata” che non si limitino ad una campagna estemporanea (Mangia lucano). La scelta del futuro – dicono i segretari di Uila e Uil – non può che essere quella di puntare sulle risorse naturali come terra, acqua e bosco nella declinazione ambiente, agricoltura e turismo sostenibile come la condizione fondamentale per compiere la transizione verso un modello di sviluppo economico ed occupazionale che superi quel modello che per troppo tempo ha tenuto legati i nostri destini alle energie fossili in una logica di tipo troppo spesso assistenziale.Bisogna lavorare per fare in modo che la Basilicata possa lavorare per passare dall’essere una regione “petroliocentrica ad una regione bosco/ambientecentrica”.
“La cultura dell’agroalimentare e della forestazione produttiva – concludono Tortorelli e Nardiello – deve basarsi sull’economia della montagna, del bosco, delle risorse idriche, in una visione di innovazione ed efficienza, utilizzando innovativi strumenti di gestione dei territori, di valorizzazione dell’ambiente, di tutela delle nostre produzioni agricole di pregio come delle tante ricchezze naturali presenti”.
Ott 01