Tonino Castello è stato riconfermato segretario regionale Uilca, al termine dei lavori congressuali che si sono svolti alla presenza del segretario nazionale Vito Pepe e di quello regionale confederale Carmine Vaccaro.
La “fotografia” scattata dalla Uilca-Uil dà un’immagine a tinte fosche della situazione del comparto del credito nella nostra regione: nel giro di due anni sono state chiuse ben 23 filiali di banche (14 nel Potentino e 9 nella provincia di Matera). Come se non bastasse, in pochi mesi sono stati chiusi o accorpati otto sportelli bancari del Gruppo Intesa San Paolo (Tito, Villa d’Agri, Maratea, due agenzie su Potenza, un’agenzia su Matera, Irsina e Nova Siri); a queste va aggiunta la chiusura della succursale di Potenza della Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti con il trasferimento di tre dipendenti in Abruzzo. In tutto sono un centinaio gli addetti coinvolti tra prepensionamenti e trasferimenti.
“Quanto tempo è passato – sottolinea Tonino Castello, segretario regionale Uilca che aprirà i lavori congressuali alla presenza del segretario nazionale Vito Pepe e di quello regionale confederale Carmine Vaccaro – da quando, giovane, con il posto in banca avevo toccato il cielo con un dito; per quei tempi era il massimo della stabilità. Adesso come sindacato dobbiamo difendere a denti stretti i posti in pericolo e la dignità dei lavoratori bancari”.
Una missione sempre più complicata per il sindacato al cospetto di un processo di impoverimento del tessuto creditizio che trova puntuale riscontro anche nei dati di Bankitalia e di Unioncamere se è vero che continuano a ridursi i prestiti sia alle imprese che alle famiglie.
Tutto ciò accade mentre l’Ufficio Studi UILCA ha documentato che, nell’era della crisi, i superstipendi dei banchieri continuano a stridere con l’amara realta’ dell’occupazione che in banca nel Paese conta di ridurre almeno 1500 sportelli: gli stipendi dei top manager sono saliti ancora e nonostante la crisi, nel 2013. Parliamo di stipendi – dice Castello – superiori di 62 volte rispetto a quelli dei dipendenti. Cifra che e’ ancora molto distante dal rapporto di 20 a 1 considerata dalla Uilca una proporzione corretta tra quanto percepiscono i top manager e i lavoratori. La categoria del credito rischia di spegnersi, giorno per giorno. Ma – sono gli interrogativi del segretario del sindacato di categoria Uil – è possibile immaginare che un gruppo, non nazionale ma internazionale, che abbia già una sede in un determinato sito e gente in grado di affiancare giovani da inserire nel mondo del lavoro? Quel gruppo sarebbe in grado di assicurare parte delle lavorazioni che ha in giro per il mondo, localizzandole in Basilicata e poter contare in cambio su energia e servizi a costo ridotto? Siamo o non siamo la regione del petrolio? Dobbiamo conservare il lavoro che abbiamo e inventarcene di nuovo. Non so cosa riserva il futuro a Matera, con i mutati scenari nel gruppo BPER, certo non vorrei assistere alla perdita di posti lavoro. Chiederci chi siamo, se dobbiamo cambiare, se il nostro modello di sindacato è ancora attuale, non può essere ulteriormente rinviato. Sappiamo che le sfide che ci attendono nel futuro sono in parte le stesse del passato, ma le nostri armi rischiano di non essere efficaci come una volta.
Abbiamo voluto terminare il progetto UILCA con una frase della canzone di Bob Dylan “The Times They Are a- Changing” che incarna una tensione sociale sempre crescente in Italia e nel mondo. Questa oggi cerca voce attraverso movimenti come Occupy Wall Street o gli Indignados o attraverso i social network. C’è una delegittimazione di tutte le strutture associative che hanno “governato “ il mondo in questi anni e indistintamente tutte sono imputate quali responsabili della crisi. Noi non abbiamo un compito facile perché dobbiamo cercare di preservare il lavoro e il valore di una vita dignitosa mentre soffiano questi venti ostili”.
Mag 18