Il comparto delle telecomunicazioni è nevralgico per affrontare le sfide del Pnrr e realizzare le condizioni di nuovo sviluppo della Basilicata. Decisivo è raccordare il Pnrr con gli altri piani strategici, specie il Piano nazionale ICT, coordinare le risorse disponibili per la trasformazione digitale e collegare il centro con le periferie, le esigenze di breve con quelle di lungo periodo. La proposta della Uil di costituire un’Agenzia (società in house) per tutti i servizi digitali in Basilicata è centrale. E’ in sintesi la conclusione del Consiglio Generale della Uilcom che si è riunito oggi a Potenza alla presenza del segretario generale regionale della Uil Vincenzo Tortorelli.
Il segretario regionale Uilcom Giovanni Letterelli ha fatto il punto delle problematiche che interessano i lavoratori del settore a partire dalla “vertenza Tim” che ha registrato il 23 febbraio scorso una manifestazione sindacale unitaria a Potenza. “Con la presentazione del Piano di impresa 2022/2024 i vertici del Gruppo TIM – ha detto Letterelli – hanno definitivamente scelto di imboccare la strada della “DEMOLIZIONE” del Gruppo SIP-TELECOM oggi TIM, erede dell’ex monopolista. Rispetto ad un piano industriale che distrugge definitivamente l’ex monopolista, le lavoratrici ed i lavoratori di Tim, congiuntamente con i loro rappresentanti sindacali confederali non saranno disponibili ad alcun altro sacrificio”. Nel ribadire il ruolo di protagonismo dei lavoratori delle comunicazioni Letterelli ha sostenuto “l’idea è di una Regione che si attivi e trasformi in linguaggio ed infrastruttura digitale l’immagine di un ecosistema che rafforzi le opportunità di sviluppo economico e di integrazione sociale, in sinergia con un Patto per il lavoro e per il clima di livello regionale”.
Tortorelli ha spiegato la proposta della Uil di istituire un nuovo soggetto agenziale, in house, catalizzatore e reset organizzativo della transizione digitale nella regione, permettendo di concentrare ed attuare strategie di management efficaci. Si pensi solo – ha detto – che i servizi digitali affidati in appalto oggi hanno un costo di oltre 100 milioni di euro l’anno con note inadeguatezze e carenze specie per i cittadini alle prese con i servizi sanitari. L’agenzia a cui pensiamo – ha aggiunto – diventa invece un qualificato ed autonomo centro di imputazione capace di realizzare, mettere a sistema tutta la programmazione regionale per la società dell’informazione, sia sul profilo delle infrastrutture che dei servizi e delle procedure di e-government. Un progetto con ricadute dirette su cittadini ed imprese e sull’occupazione del comparto. Oltre a prevedere, cosa di non poco conto, il passaggio delle risorse umane alla nuova società in house rivenienti dalle precedenti esperienze di ricorso all’esterno. Un recupero di grande valore sociale e di giusta continuità tecnico – professionale, assicurata da figure inserite in un nuovo, più moderno contesto aziendale, arricchito da una più articolata ed elevata dotazione organica. Nel quadro di una originale sperimentazione di livello meridionale della transizione digitale curata da una regia regionale che guarda al futuro.
Mar 27