Uilm Basilicata: “Logistica di Melfi, tutte le verità”. Di seguito la nota integrale.
Apprendiamo in queste ore dagli organi di stampa e da volantini nelle aziende della logistica che finalmente qualcuno, forse distratto in questi anni da questioni prettamente politiche, inizia a capire che esiste anche il settore logistico nel polo industriale dell’FCA di Melfi.
Per chiarezza vorremmo ricordare che il settore logistico nell’area industriale di Melfi negli anni ha avuto innumerevoli difficoltà dal punto di vista del rispetto delle norme contrattuali di riferimento, dal punto di vista occupazionale – precarietà e instabilità del lavoro – e il non accesso agli ammortizzatori sociali legati ai cali produttivi.
In tal senso, vista la crisi che il settore dell’automotive sta vivendo nel mondo, siamo ben felici che nella giornata del 5 settembre 2019 presso Confindustria Basilicata finalmente si è raggiunto un accordo sottoscrivendo il contratto di solidarietà, per i lavoratori Sit Rail e Business Logistic – che in aggiunta a FDM e Bcube – potrà garantire ai suddetti lavoratori, come da anni viene garantito a tutti i lavoratori dell’indotto di Melfi, un ammortizzatore sociale e quindi una maggiore tutela occupazionale/salariale, visto che per anni a tutto il comparto della logistica di San Nicola di Melfi a causa delle norme vigenti non veniva riconosciuta la cassa integrazione ordinaria.
Tale strumento ci consente di garantire il lavoro anche per questi lavoratori, in attesa che il lancio dei nuovi modelli Jeep Compass e Jeep Renegade Plugin possano consentire il rilancio dell’intero settore automobilistico.
Inoltre, sempre per ricordare ad “alcuni distratti” negli ultimi anni attraverso atti concreti e risposte ai lavoratori della logistica di Melfi, la UILM di Basilicata, insieme al proprio gruppo dirigente attraverso la sottoscrizione di accordi sindacali, ha consentito il ripristino e la giusta applicazione del CCNL metalmeccanico per la gran parte dei lavoratori.
In particolare la vertenza dei lavoratori della ex logistica meridionale nasce da ingiustizie profonde legate a tipologie contrattuali gran parte in somministrazione e dalla non applicazione del CCNL metalmeccanico; in questi mesi la UILM di Basilicata per i suddetti lavoratori ha consentito non solo l’assunzione di tutti i lavoratori con un contratto a tempo indeterminato, attraverso il cambio di appalto degli stessi in SGL, che ha consentito la stabilizzazione di tutti i lavoratori attraverso contratti regolari, previsti dal CCNL metalmeccanico e dalle norme vigenti a partire dal contratto a tempo indeterminato e dall’apprendistato che ci risulta ancora oggi, vista anche la piattaforma per il rinnovo del CCNL metalmeccanico, essere una forma non precaria ma al contrario consente il superamento del precariato considerato che lo stesso è un contratto a tempo indeterminato. Al contempo ai lavoratori oggi SGL in deroga al JobAct e alle norme vigenti è stato riconosciuto l’articolo 18 nonostante si tratta di nuove assunzioni.
Per quanto ci riguarda siamo ben felici di andare in deroga al JobAct, consentendo ai lavoratori una tutela maggiore e ci sorprende che qualche organizzazione sindacale politicizzata e ancorata a sistemi arcaici non intraveda in ciò un miglioramento delle condizioni normative dei lavoratori anche alla luce che lo stesso cambio di appalto è stato regolato da un accordo sottoscritto da tutte le organizzazioni sindacali e approvato dai lavoratori.
È sprezzante per quanto ci riguarda creare tensione tra i lavoratori, mistificare la realtà, solo per mendicare eventualmente – vista la fase elettorale per la costituzione della RSU all’interno della SGL – qualche voto in più, qualche misero consenso.
Il consenso tra i lavoratori si acquisisce con il lavoro, rappresentando loro sempre la realtà e la UILM in questi mesi, anzi in questi anni, nell’area industriale di San Nicola di Melfi ha dimostrato e dimostrerà sempre con il proprio lavoro e con la propria trasparenza di essere non solo la prima organizzazione sindacale ma un punto vero di riferimento di gran parte dei lavoratori.
Non ci si improvvisa e le elezioni e il voto libero dei lavoratori dimostreranno ancora una volta che fare sciacallaggio e distorcere la verità non paga.