Uilm denuncia un licenziamento per induzione alla Siderpotenza. Di seguito la nota integrale.
Nella primissima mattinata di oggi all’interno della Siderpotenza si è consumato un atto gravissimo da parte della direzione aziendale: il licenziamento di un lavoratore, nonché dirigente sindacale, da anni era costretto a vivere ”sotto scorta” a causa della mobbizzazione messa in campo dalla Siderpotenza nei suoi confronti.
Ogni passo mosso all’interno della Siderpotenza ha significato, per Francesco Vargiu di anni 54, e padre di tre figli, prendere un provvedimento disciplinare in molti casi con annessa sanzione. Una lunga storia, già attenzionata un paio di anni fa, e sottoposta a giudizio presso il Tribunale di Potenza che sentenziò il ripristino delle regole e dei buoni comportamenti da parte di tutti.
Ora la bottiglia dell’acqua, ora la moto parcheggiata che creava ombra alle piante (e ce ne erano tante di moto, sebbene solo quella di Francesco desse fastidio), addirittura una assenza dal lavoro per motivi di chiusura al traffico causa neve, certificata anche dal comune di residenza, a significare che Francesco dovesse raggiungere il proprio posto di lavoro attraverso le montagne vista la chiusura delle strade!
Ma nulla, ad ogni ammonizione, nonostante le giustificazioni, c’era sempre pronto il provvedimento disciplinare ad hoc.
Ovviamente dietro c’era un progetto aziendale ben preciso, quello di mobbizzare/stalkizzare Francesco e anche altri lavoratori perché in realtà l’obiettivo era quello di lanciare un segnale ben preciso all’interno nei confronti di tutti i lavoratori, in azienda.
Da pochi giorni i lavoratori della Siderpotenza si sono espressi attraverso il proprio voto circa il rinnovo della RSU/RLS che ha visto la UILM ottenere grazie al consenso degli stessi un grande successo; immaginiamo che il licenziamento di Francesco, dirigente sindacale della UILM, arrivato solo dopo poche ore dallo spoglio dell’elezione, sia casuale.
Un cambiamento epocale, che forse ha dato fastidio ad alcuni, ma noi come sempre senza timori reverenziali andremo avanti nel rinnovamento dell’azione sindacale, grazie al sostegno dei lavoratori, e Francesco verrà reintegrato dalla giustizia, perché siamo convinti che il suo licenziamento non solo sia illegittimo ma indotto dopo essere stato ben organizzato.