“Per una società più equa e inclusiva, per una democrazia più partecipata occorre rafforzare il sindacalismo confederale e non diminuirlo o condizionare come vuole certa politica”. È il messaggio lanciato dal Consiglio Regionale della Uil Pensionati che si è riunito a Sant’Arcangelo dove si è rilanciato l’impegno di dirigenti e iscritti “con i capelli grigi” insieme a quello dei più giovani che credono nel sindacato come protagonista sociale e civile.
Le condizioni di vita e di salute dei pensionati, il crescente disagio socio-economico e della povertà, le novità della riforma pensioni, il progetto “staffetta generazionale”: sono stati i temi al centro dei lavori, introdotti dal segretario regionale Uilp Vincenzo Tortorelli e conclusi dal segretario confederale Carmine Vaccaro.
Per Tortorelli la manovra di bilancio 2017 approvata in Consiglio Regionale è segnata dai 90 milioni di euro in meno derivanti da mancate royalties e da mancati trasferimenti statali. Ma non vorremmo che a fare nuovi sacrifici siano chiamati i pensionati e i ceti sociali più deboli. Anche il semplice mantenimento degli attuali servizi socio-assistenziali non è certo l’obiettivo che ci aspettavamo, tenuto conto che da mesi insieme a Cgil e Cisl lamentiamo livelli inadeguati ed insufficienti di assistenza agli anziani specie nei centri più piccoli dove i piani sociali stentano nell’attuazione, per non parlare di cure negate a causa delle lunghe liste di attesa. Il welfare – ha sottolineato – richiede un insieme di misure ed azioni di riorganizzazione del sistema tagliando sprechi ma non risorse essenziali specie per quanti vivono condizioni di disabilità e di disagio sociale per pensioni di fame.
All’ordine del giorno proprio un aggiornamento sulla riforma delle pensioni.
Ai lavoratori pubblici e privati con più di sessantatré anni, a partire dal 1° maggio, sarà possibile richiedere tre diverse prestazioni (ognuna dotata di requisiti diversi) che garantiranno un reddito ponte fino alla decorrenza della pensione di vecchiaia.
Quello che più ci preoccupa – ribadisce Tortorelli spiegando che la decisione di tenere riunioni decentrate sul territorio risponde all’obiettivo di favorire partecipazione e protagonismo dei pensionati lucani – è il futuro previdenziale delle giovani generazioni, oggi giovani precari, domani anziani poveri: il 65% andrà in pensione con meno di mille euro. La “generazione mille euro” a fine carriera avrà ancora meno. Il 40% dei lavoratori dipendenti di 25-34 anni ha una retribuzione netta media mensile fino a mille euro. E in molti si troveranno ad avere dalla pensione un reddito più basso di quello che avevano a inizio carriera.
Se continua così, i giovani precari di oggi diventeranno gli anziani poveri di domani.
Per questo la Uil sta mettendo a punto una proposta per un patto generazionale che consenta di dare stabilità ai giovani e flessibilità in uscita agli anziani, realizzando le condizioni per una sorta di staffetta tra generazioni.
Carmine Vaccaro ha ribadito la sollecitazione alla Giunta a costituire il Distretto della salute come condizione prioritaria ad assicurare equità nel diritto alla salute. Dalle difficoltà – ha aggiunto – si esce non con sistemi di assistenza di breve respiro ma con interventi continuativi nel tempo. Ben vengano reddito minimo di inserimento della regione e reddito inclusione del Governo purchè non siano considerati esaustivi. Abbiamo chiesto da tempo e continueremo a farlo una discontinuità netta con il passato da politiche passive e assistenzialistiche a politiche attive. Purtroppo dobbiamo registrare ancora una manovra finanziaria, sia pure con l’attenuante delle risorse minori, di segno “mantenimento” dell’attuale stato generale per noi insoddisfacente spdecie se riferito agli ultimi e ai penultimi.