Davvero un anno da ricordare per la Rete di Campagna Amica della Basilicata, l’anno della svolta. Più che raddoppiata nei numeri, ma anche cresciuta nella qualità del lavoro e della proposta ai cittadini consumatori. La rete lucana oggi conta:
– 110 Punti vendita aziendali e 30 Agriturismi di Campagna Amica;
– Circa 60 aziende agricole che partecipano, con la vendita diretta, ai mercati ed agli eventi sul territorio regionale e nazionale;
– 3 Botteghe di Campagna Amica (Potenza, Matera, Venosa);
– 2 Isole della Bottega Italiana (Ripacandida, Abriola);
– 2 mercati quindicinali a Potenza, 1 mercato settimanale a Potenza, 1 mercato settimanale a Matera.
Le Botteghe sono aperte tutti i giorni. I mercati quindicinali a Potenza sono effettuati di sabato, dalle ore 8:30 alle ore 13:30, su due piazze: Piazza 11 Settembre (adiacente il Palazzo di Città sede di Piazza Matteotti nel centro storico) e la piazza su Via Mazzini sovrastante l’atrio delle scale mobili di Via Armellini – Centro Storico. Il mercato settimanale, sempre a Potenza, si tiene ogni martedì, presso il Parco Baden Powell (Rione Risorgimento), dalle ore 8:30 alle ore 14:00.
Il mercato settimanale di Matera viene effettuato ogni sabato, dalle ore 8:30 alle ore 14:00, nel parcheggio coperto di Via Saragat.
“Davvero risultati importanti, in un periodo lungo di crisi come quello che stiamo attraversando” ha affermato il Presidente Regionale della Coldiretti di Basilicata Piergiorgio Quarto. “La nostra rete di vendita diretta agricola offre una concreta prospettiva occupazionale imprenditoriale ai nostri giovani, in quanto aiuta a promuovere ed a collocare il prodotto. Non solo: la rete offre anche opportunità di lavoro dipendente a tanti giovani nelle aziende agricole, nei punti vendita aziendali, nei mercati, nelle botteghe. Chiediamo alla politica soltanto di accompagnare e di facilitare questi percorsi, che aiutano l’economia locale ed aiutano a frenare l’emorragia dei tanti giovani che ogni anno lasciano la nostra Regione”.
Dic 29
se gli agricoltori vendono prodotti genuini e non geneticamente modificati a chilometro zero mi piace ed anche assai, quando gli agricoltori vendono energia “elettrica” molto meno. su questo le associazioni agricole, specie quelle dei coltivatori, debbono fare chiarezza
Pio prima di fare commenti inutili, studia!
Coldiretti! io studio voi vedete di non creare smagliature nel vostro interno. Lo so gli iscritti sono fondamentali altrimenti non sopravvivereste. Le FER debbono essere integrative e non già sostitutive all’agricoltura pur con gli escamotage che le norme consentono.