Un piccolo gesto di solidarietà proviene dal mondo agricolo del Metapontino ed è stato raccontato in un servizio televisivo del programma “Le Iene”. Nino La Rocca, produttore agricolo con azienda tra Policoro e Tursi, invia in regalo mandarini alle famiglie di una periferia romana che soffrono particolarmente gli effetti dell’emergenza sanitaria che è anche e soprattutto sociale. Significative le parole di La Rocca per spiegare il suo gesto: “Noi piccoli produttori del Metapontino siamo costretti a regalare i mandarini ai supermercati che a noi li pagano quattro soldi. Mi sono chiesto: e per la gente che soffre non possiamo fare niente ? So bene che un chilo di mandarini per una famiglia non è tantissimo ma
almeno dà speranza. Ci passa una serata diversa. Forse dà fiducia”.
Un gesto di solidarietà che Agia-Cia Basilicata intende riconoscere come esempio di un impegno che tanti agricoltori, in silenzio, svolgono in tutto il Paese. “Conosco Nino da anni e – dice Rudy Marranchelli, presidente Agia-Cia – la sua generosità non mi ha certo sorpreso. Al di là dei singoli gesti, e sono tanti, sin dal primo locdwon come Cia siamo impegnati al Tavolo indigenti convocato dal Mipaaf per un confronto sulla situazione e sui provvedimenti già attuati, nonché sulla pianificazione delle ulteriori azioni da effettuare a favore delle famiglie in difficoltà. Con l’acuirsi del divario sociale generato dalla pandemia in corso, pensiamo sia necessario accelerare nella presentazione dei bandi per gli aiuti agli indigenti, con i 250 milioni di euro stanziati dal ministero per acquistare cibi e bevande Made in Italy di qualità, da distribuire alle persone che, anche nella nostra regione, si trovano in gravi difficoltà economiche. A livello nazionale salgono a 4 milioni le persone in difficoltà che con l’aggravarsi della situazione sono costrette a chiedere aiuto per il cibo attraverso le mense o, soprattutto, con la distribuzione di pacchi alimentari. Fra i nuovi poveri nell’autunno 2020 ci sono, coloro che hanno perso il lavoro, piccoli commercianti o artigiani che hanno dovuto chiudere, persone impiegate nel sommerso che non godono di particolari sussidi o aiuti pubblici e non hanno risparmi, ma anche molti lavoratori a tempo determinato o con attività saltuarie. Persone e famiglie che mai prima d’ora avevano sperimentato condizioni di vita così problematiche.
Di qui – secondo il presidente Agia – la necessità di un coordinamento nazionale perché “l’emergenza alimentare sta aumentando e i provvedimenti devono raggiungere l’obiettivo, ovvero garantire il cibo alle persone più fragili. Agea sta sbloccando quanto prima tutte le forniture in attesa, con un calendario serrato di consegne e di nuovi bandi, mentre gli enti assistenziali, a cominciare dalla Caritas, migliaia di volontari in tutta Italia stanno dimostrando ancora una volta che il Terzo settore del nostro Paese ha coraggio, forza, generosità. Grazie al loro impegno è stato possibile dare supporto a milioni di persone in difficoltà. Uguale generosità la stanno dimostrando le organizzazioni agricole e mercati, industrie, esercenti e grande distribuzione per le donazioni alimentari che in queste settimane ci sono state. Un aiuto concreto per agire uniti nell’emergenza, donando cibo a chi ne ha più bisogno. Per la Cia è un’azione sinergica a quella della lotta allo spreco alimentare che specie in questi tempi difficile è ancor più intollerabile.