Un sindacalista nell’Ufficio Disciplinare: dubbi sulla trasparenza all’Asp Potenza. Di seguito la nota integrale inviata dal segretario Provinciale Generale Fials Potenza Giuseppe Costanzo.
È una storia che sembra uscire da un romanzo sulla burocrazia italiana: una nomina inaspettata, un regolamento modificato a posteriori, e il dubbio che la legalità sia stata piegata alle esigenze del momento. Questa è la realtà che emerge dall’ultima controversia all’ASP di Potenza, dove un sindacalista, con un passato attivo nelle contrattazioni aziendali, è stato designato membro dell’Ufficio Disciplinare. La vicenda solleva domande inquietanti: come può un rappresentante sindacale, fino a ieri protagonista delle trattative contrattuali, oggi trovarsi a giudicare la condotta dei lavoratori che difendeva?
La nomina della Dott.ssa [OMISSIS] come Presidente dell’Ufficio Disciplinare è stata formalizzata nonostante il regolamento ASP preveda che tale incarico spetti a un dirigente titolare di Struttura Complessa. Anziché seguire le regole, si è deciso di cambiarle dopo il fatto compiuto.
Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1127/2018, ha chiarito che un atto amministrativo non può essere adottato in contrasto con le norme vigenti, se non previa modifica delle stesse. Ma in questo caso, le regole sono state adattate alle scelte, anziché guidarle.
L’aspetto più sconcertante è la presenza di un sindacalista nell’Ufficio Disciplinare. Per anni protagonista nelle trattative sindacali, oggi siede in un organo che deve garantire l’imparzialità nel giudicare i lavoratori. Un evidente cortocircuito istituzionale.
Il TAR Lazio, con la sentenza n. 8456/2021, ha stabilito che “un soggetto che partecipa alle trattative sindacali non può essere chiamato a giudicare disciplinarmente gli stessi lavoratori di cui ha trattato le condizioni contrattuali”. Eppure, l’ASP Potenza ha scelto di ignorare questa incompatibilità, sostenendo che non vi siano irregolarità. Tuttavia, emerge un ulteriore interrogativo: se davvero il sindacalista fosse stato rimosso dalla delegazione trattante, perché risulta ancora tra i destinatari delle email di convocazione? Questo elemento contraddittorio pone dubbi sull’effettiva modifica della delegazione e sulla trasparenza della procedura adottata dall’ASP.
“Abbiamo ascoltato dichiarazioni solenni sul fatto che l’ASP debba essere una ‘casa di vetro’. Ma come si concilia questa trasparenza con scelte che alimentano dubbi e sospetti?”, si chiede la FIALS.
L’assegnazione di ruoli chiave a figure con potenziali conflitti di interesse mina la fiducia dei dipendenti e dei cittadini. I lavoratori temono provvedimenti disciplinari dettati più da equilibri interni che da criteri oggettivi. Per i cittadini, questa situazione rappresenta l’ennesima ombra sulla gestione della cosa pubblica.
Di fronte a queste irregolarità, la FIALS chiede con urgenza:
L’annullamento della nomina della Dott.ssa [OMISSIS] e il ripristino del regolamento originale;
La revoca della partecipazione del sindacalista all’Ufficio Disciplinare;
La pubblicazione di tutti gli atti relativi alle suddette nomine per garantire trasparenza.
“Le regole devono essere chiare e rispettate da tutti. Se l’ASP non interverrà, ci rivolgeremo agli organi di vigilanza competenti”, conclude Giuseppe Costanzo, Segretario Provinciale Generale della FIALS Potenza.
La FIALS continuerà a monitorare la vicenda e a battersi per il ripristino della legalità e della trasparenza nella gestione pubblica.