Un nuovo strumento di protezione e tutela per consumatori e produttori agro-alimentari: è il protocollo siglato da InfoCons – Associazione Nazionale per la Tutela dei Consumatori e la Promozione di Programmi e Strategie in Romania (con un sede aperta di recente a Roma)- rappresentata dal Presidente Sorin Mierlea, con l’Associazione Cuochi Italiani e Global School rappresentata da Giovanni Baldantoni, presidente Palazzo Italia Bucarest. L’intesa prevede la promozione dell’app InfoCons, un sistema informatico dedicato alla tutela dei consumatori.
Indipendentemente dalla posizione o dalla lingua parlata, si può interrogare il database InfoCons scansionando il codice a barre di qualsiasi prodotto alimentare. Il codice QR rivela provenienza, caratteristiche, tutte le notizie utili per la scelta e per la sicurezza alimentare. Baldantoni sottolinea che il protocollo è uno degli aspetti operativi della Settimana della Cucina Italiana nel mondo che si è svolta nell’ultima settimana di novembre a Palazzo Italia di Bucarest. “Insieme a garanzie per i consumatori vogliamo introdurre uno strumento – afferma – per contrastare il falso made in Italy agroalimentare nel mondo che secondo una stima vale 120 miliardi di euro, di cui alcune centinaia di milioni solo in Basilicata. Si pensi che oltre al parmigiano reggiano, il prosciutto di Parma sono venduti come pecorino di Filiano, fragole del Metapontino, fagioli di Sarconi, salumi lucani prodotti che non hanno nulla della Basilicata, frutto del «frankefood», impacchettati da aziende di import e commercializzazione penetrati nel mercato agroalimentare a colpi di prezzi stracciatissimi. E di qualità sotto i piedi. Siamo di fronte ad un immenso supermarket dell’agro-scorretto, del «bidone alimentare», dove a pagare è solo l’Italia. E il danno, purtroppo, è destinato a crescere, visto che a livello mondiale ancora non esiste una vera tutela delle nostre «eccellenze» Dop, Igp e Stg. L’intesa con InfoCons – aggiunge Baldantoni – avrà un’attuazione a breve sui mercati dei Paesi Balcanici per estendersi in tutti gli altri del mondo. I ristoratori del nostro network sono direttamente coinvolti perché all’estero non basta esporre un’insegna di ristorante italiano e purtroppo ci sono troppi locali “finti”. Su questo specifico fenomeno l’Associazione Cuochi Italiani ha intensificato l’azione di vigilanza e di sostegno alla candidatura della cucina italiana patrimonio Unesco. Vogliamo dimostrare che per noi la tutela del made in Italy non si conclude solo con la Giornata che abbiamo tenuto a Palazzo Italia dove tutto l’anno si svolge un fitto calendario di incontri con ragazzi, scolaresche sull’educazione alimentare, attività di formazione degli addetti alla cucina, iniziative di promozione del mangiare sano. Altro obiettivo da perseguire: la promozione del turismo in Basilicata di cui i piatti tradizionali sono un grande attrattore.
Dic 06