C’erano una volta nella piana del Metapontino agricoltori che producevano fragole e che affidavano spesso i propri raccolti anche a commercianti sfacciati. I risultati, in generale, erano sempre gli stessi: per i fragolicoltori tanto sudore e poco guadagno, per alcuni di questi commercianti invece, facili e lauti ricavi.
Nel 2004 entrò in scena una nuova varietà: Sabrosa, oggi contraddistinta da due marchi la cui differenza è di facile intuizione: Candonga® e Candonga Fragola Top Quality®, entrambi di proprietà della Planitalia e il cui uso da parte di terzi è certamente possibile solo dietro espressa autorizzazione della stessa Planitalia.
Carmela Suriano intuisce da subito il valore di questa fragola per il Metapontino e nel 2013, mossa da un sentimento di orgoglio e di rivalsa e soprattutto di amore e passione per la propria terra, dà vita al Club Candonga®, un efficace strumento per offrire maggiori chance a produttori e lavoratori con notevoli benefici in termini di crescita e sviluppo per tutto il territorio.
Gli obiettivi sono chiari e ambiziosi: differenziare la fragola della cultivar Sabrosa da un mare indistinto di fragole attraverso l’adozione del marchio Candonga Fragola Top Quality® in grado di valorizzare in termini di redditività il lavoro dei produttori e di dare grande impulso a una eccezionale crescita qualitativa delle produzioni. Le condizioni per raggiungere il successo ci sono tutte: la varietà Sabrosa (Candonga®) che solo nel Metapontino registra performance senza pari al mondo e le competenze dei fragolicoltori locali che custodiscono un know how nel comparto di assoluto pregio. Tutti elementi fondamentali per affrancarsi da un passato molto al di sotto delle proprie possibilità.
Inizia in questo modo la Rivoluzione Candonga® che trova il suo fondamento nei principi di aggregazione e cooperazione rappresentando la spinta propulsiva per un modello di sviluppo fresco e dinamico per tutto il Mezzogiorno d’Italia. Un vero e proprio “sistema” tra fraglicoltori da cui scaturiscono più forza e competitività, la possibilità di conquistare nuovi mercati e la garanzia di una qualità certificata per i consumatori finali.
È un racconto che si trasforma ben presto in favola anche in termini di numeri. Come il notevole incremento degli ettari coltivati, un deciso contributo occupazionale, la conquista di più qualificati mercati e un eccezionale aumento della redditività dei produttori che riescono a spuntare sui mercati quotazioni in media superiori di ben il 45% rispetto ad altre varietà. Un successo che nel 2016 ha portato a centrare un obiettivo di tutto rispetto: la Basilicata è la prima regione italiana per produzione di fragole.
Ma come tutte le belle storie che si rispettino prima o poi arriva chi semina invidia e rancore per raccogliere indebitamente i frutti del duro lavoro e dell’impegno speso da una realtà, il Club Candonga®, che opera in maniera limpida e pulita. Arrivano infatti le contraffazioni dei marchi Candonga® e Candonga Fragola Top Quality®: una vera cancrena per il sistema produttivo ortofrutticolo d’eccellenza e una frode bella e buona per i consumatori finali. Un fenomeno che la Guardia di Finanza della Compagnia di Policoro tenta di arginare attraverso esemplari operazioni di sequestro di fragole a marchio contraffatto. Tutto più o meno bene fin qui.
Ma ecco un altro duro colpo alla regina: il 13 aprile 2016 arriva un’ordinanza del Tribunale di Matera che ordina il dissequestro del materiale contraffatto. Si tratta di un provvedimento che danneggia oltremodo i produttori delle fragole a marchio Candonga® e Candonga Fragola Top Quality® nonché, i consumatori finali che così non sono tutelati dal punto di vista della qualità di ciò che acquistano nonché tutto il sistema ortofrutticolo del territorio.
Peraltro una decisione questa che porta con sé un risvolto ben più inquietante. Secondo quanto stabilito dal giudice infatti tutte le fragole (di qualsiasi varietà) potrebbero fregiarsi del marchio Candonga® perché Candonga® sarebbe sinonimo di fragola, di qualsiasi fragola! Con la conseguenza che si arrivi al paradosso che un chilo di Candonga® equivalga a un chilo di fragole di bosco. Assurdo!
Se tutti i produttori potranno utilizzare indistintamente il marchio Candonga® chi potrà distinguere la regina da tutte le altre? Chi potrà beneficiare del vantaggio della decisione di questo giudice?
“Se ciò dovesse realmente accadere allora il nostro territorio farebbe devastanti passi indietro, verso il Medioevo della produzione ortofrutticola. In una giungla piena di furbetti, con una progressiva riduzione di quotazioni, redditività, occupazione che andrebbe a tutto discapito del territorio, già martoriato da disoccupazione e da una crescente emigrazione. Non ci stiamo. E respingeremo con forza questa vera e propria calata di barbari”, così Carmela Suriano, Ceo del Club Candonga® e della Planitalia.
Apr 17