La “quarta gamba” della concertazione sociale da aggiungere alle tre storiche (Istituzioni, sindacati, Confindustria) per dare più voce e peso alla piccola e media impresa: è il messaggio lanciato oggi a Potenza con la firma del protocollo di intesa della costituzione di Rete Imprese Italia della provincia di Potenza. A siglare il protocollo Ciro SPERA – Presidente Provinciale CASARTIGIANI; Antonio ALOISIO – Presidente Provinciale CNA; Antonio MIELE – Presidente Provinciale CONFARTIGIANATO; Fausto DE MARE – Presidente Provinciale CONFCOMMERCIO; Prospero CASSINO – Presidente Provinciale CONFESERCENTI. A Cassino è stata affidata la presidenza semestrale dell’organismo di coordinamento.
E’ la prima esperienza che in verità da noi arriva un po’ in ritardo – ha spiegato Cassino – di un processo, avviato a livello nazionale dal 2006 e portato a termine a livello nazionale a fine 2010, di creazione di una rete tra le cinque Organizzazioni, un collegamento strutturato secondo una modalità informale, che si traduce nella produzione di documenti condivisi e nella scelta di adottare portavoce unitari ai tavoli di concertazione istituzionale ad ogni livello. Una nuova rappresentanza che – aggiunge – non annulla storia ed identità delle singole Organizzazioni, ma che rilancia il ruolo delle Pmi e dell’impresa diffusa, dell’artigianato, del commercio, dei servizi e del turismo come asse portante del sistema produttivo del Paese. Di qui la volontà di mettere a frutto una collaborazione che è andata sempre più ispessendosi, investendo su un’accumulazione di esperienza maturata nel corso degli anni, sfociata nella decisione di operare un forte investimento politico e di risorse aprendo una “fase nuova”.
Per Miele soprattutto gli artigiani non sono abituati a manifestazioni di piazza preferendo lavorare in silenzio. Se quindi abbiamo deciso di partecipare alla giornata di mobilitazione generale delle imprese il 18 febbraio prossimo a Roma è perché non ne possiamo più, non siamo in grado di reggere la burocrazia asfissiante, il cuneo fiscale che ci strozza, le crescenti difficoltà di mercato. Né abbiamo più voglia di assistere a sucidi di artigiani e piccoli imprenditori.
Il messaggio di speranza è racchiuso – ha sottolineato De Mare – nello slogan “riprendiamoci il futuro” per continuare la grande storia dell’impresa che ha fatto il miracolo italiano. Dietro i tre colori della bandiera e del logo “made in Italy” che ci inorgoglisce tutti ci sono la trasparenza dei nostri comportamenti (il bianco), la passione con cui quotidianamente svolgiamo la nostra attività (il rosso) e appunto la speranza di superare l’emergenza (il verde).
Spera ha rivolto un appello ai giovani che – ha detto – non a caso specie al Sud si fanno promotori di nuove imprese in troppi casi come scelta obbligata per non vivere la condizione di disoccupati. C’è bisogno di una vera e propria scuola di impresa per fornire ai giovani l’assistenza, la formazione, la consulenza e l’orientamento oltre che di misure dirette e snelle di credito.
Infine un nuovo messaggio al Presidente Pittella: le pmi raccolgono l’invito a mostrare coraggio e sono pronte a fare la propria parte ma chiedono più attenzione alle specificità della microimpresa e misure urgenti a breve e medio termine come lo faranno il 18 prossimo a Roma nei confronti del Governo con due parole d’ordine principali: “senza impresa non c’è Italia”; “Vogliamo dai Governo e dalla politica fatti concreti”.
A Roma le organizzazioni delle imprese del commercio, dei servizi e dell’artigianato della provincia di Potenza diranno “basta ad un fisco che schiaccia imprese e famiglie e sottrae risorse allo sviluppo; al calvario burocratico; ad una tassazione locale irresponsabile” e rivendicheranno “interventi di forte impulso alla ripresa economica per consentire alle imprese di resistere alle difficoltà e tornare rapidamente allo sviluppo e ad assumere i giovani”.
Feb 13