L’Unibas approva i Percorsi abilitanti speciali (Pas). La delibera del Senato accademico dopo la riunione del tavolo tecnico.
Il Senato accademico dell’Università della Basilicata ha approvato l’ampliamento del numero dei Pas (i Percorsi abilitanti speciali) che riguarderanno circa 300 docenti precari lucani: lo ha reso noto il Prorettore dell’Unibas, Giovanni Carlo Di Renzo.
La delibera ha recepito le indicazioni e le richieste emerse nel corso di un tavolo tecnico presieduto dal professor Di Renzo, a cui hanno partecipato i rappresentanti dei sindacati e dell’Ufficio scolastico regionale. L’Unibas ha quindi comunicato al Ministero dell’Istruzione l’approvazione della delibera – che permetterà al 95 per cento circa delle domande presentate di essere accolte (quindi alla quasi totalità delle richieste per le classi di concorso) – chiedendo quindi la riapertura della procedura informatica per l’attivazione dei nuovi Pas, che dovrà però necessariamente passare attraverso il “nulla osta”, e i tempi, del dicastero.
I “Percorsi” sono corsi di formazione per conseguire l’abilitazione all’insegnamento, rivolti ai docenti con contratto a tempo determinato che hanno prestato servizio per almeno tre anni nelle istituzioni scolastiche statali e paritarie: possono essere istituiti dagli atenei e dalle istituzioni dell’Alta formazione artistica, musicale e coreutica sedi dei corsi biennali di secondo livello. I titoli di abilitazione consentiranno poi ai docenti l’inserimento nella seconda fascia delle graduatorie di istituto e costituiscono il requisito di ammissione ai futuri concorsi per l’assunzione con contratto a tempo indeterminato nelle scuole paritarie. I Pas sono suddivisi in classi di concorso (in base a macro ambiti di insegnamento) e collegati alle attività di docenza svolte negli anni precedenti.
Si tratta “di un importante segnale recepito dal Senato accademico – ha detto il Prorettore dell’Università della Basilicata – poiché da un lato raccoglie le indicazioni del tavolo tecnico, e quindi parte dalla necessaria concertazione con i sindacati e con l’Ufficio scolastico, ma soprattutto eviterà a centinaia di docenti precari lo svantaggio, economico e logistico, di ‘emigrare’ in altre regioni”. Di Renzo ha quindi “ringraziato per la collaborazione le organizzazioni sindacali e i rappresentanti dell’Usr”, ai quali ha rivolto “i più vivi complimenti per il lavoro svolto che, come tutte le azioni ampiamente condivise, ha consentito di raggiungere un risultato rilevante”.