“Colpiscono i dati di Unioncamere sull’economia regionale che segnano una recessione per il 2014 e non autorizzano buone speranze per il prossimo anno”. Lo ha dichiarato l’on. Cosimo Latronico (FI). “ Sono colpiti settori che contribuiscono in modo decisivo al pil lucano (industria ed edilizia) ed ugualmente allarmante resta l’impatto sull’occupazione con una disoccupazione che cresce di 3,5 mila unità raggiungendo 33 mila senza lavoro. I decisori pubblici non possono ignorare una situazione di strutturale sofferenza del sistema produttivo lucano che ha bisogno di una profonda riflessione per calibrare strategie e strumenti di intervento per interrompere un ciclo recessivo che dura da troppo tempo”.
“Un altro anno di recessione, come prevede Unioncamere, sarà duro ed interminabile da trascorrere per le famiglie lucane che hanno già tirato la cinghia al massimo. Pur riconoscendo limiti oggettivi alla manovra finanziaria 2015 che si appresta a varare il Governo Regionale e quindi senza affidarle significati miracolistici diventa però necessario mettere da parte manovre populistiche ed interessi di partito per produrre il massimo sforzo per scongiurare ulteriori sacrifici ai cittadini”. E’ il commento di Giuseppe Potenza, segretario regionale DC-Libertas Basilicata e presidente del Comitato Nazionale iscritti alla DC 1992-93.
“Le indicazioni che provengono dal Rapporto Unioncamere – aggiunge – dovrebbero favorire il senso di responsabilità di tutte le forze politiche, sia di maggioranza che di opposizione, determinando un clima di cooperazione solidale perché non ci sono grandi margini di manovra tenuto conto dei tagli statali, delle crescenti incombenze istituzionali (passaggio di competenze e personale delle Province) e degli effetti del Patto di Stabilità solo in parte alleggerito. In questa situazione finanziaria le royalties del petrolio diventano l’unico strumento da utilizzare per attutire gli effetti della crisi e per questa ragione non sono ammessi e giustificabili sprechi. E’ particolarmente significativa l’introduzione del Reddito di inserimento che migliora notevolmente il provvedimento del Reddito di Cittadinanza Solidale ed allarga la platea dei beneficiari. Credo che – dice ancora Potenza – la difesa del welfare debba diventare la priorità anche a costo di ripetere esperienze di politiche assistenzialistiche che nel passato sono state criticate. Quando non si creano posti di lavoro, peggiora la condizione di reddito delle famiglie, si fa difficoltà persino a far fronte alla spesa alimentare, non c’è molto da disquisire sulle politiche di assistenzialismo purchè regolamentate da principi di equità e giustizia sociale. Avremo tempo, dopo la Finanziaria Regionale 2015, a pensare a come risollevare le sorti di un’economia che il presidente di Unioncamere Lamorte non usa certo parole di circostanza per definire al collasso”.