La Cia mette in guardia dalla diffusione di allarmi sulle uova contaminate da Fipronil, (l’insetticida vietato negli allevamenti di animali per il consumo umano). Allo stato attuale dei controlli dei Carabinieri del Nas in Basilicata non risultano in vendita uova che fanno parte delle “partite” già sottoposte a sequestro in allevamenti di Ancona e Viterbo.
Nel ribadire la piena collaborazione degli allevatori di galline da uova a carabinieri ed autorità sanitarie, la Cia ribadisce quanto affermato nei giorni scorsi: le 330 aziende di galline da uova per 16.795 capi allevati presenti in Basilicata sono una sicura garanzia. Ovviamente – è scritto nella nota – non sappiamo da chi si forniscano alberghi, villaggi turistici e ristoranti sui quali sembra si stiano concentrando i controlli nelle ultime ore. Motivo in più per scegliere la filiera tutta lucana dei prodotti alimentari in modo da ottenere piena garanzia di salubrità e crescita dell’economia locale.
Sotto le lente dunque non solo gli allevamenti delle galline ovaiole e i centri di imballaggio, ma anche i prodotti finiti in vendita sugli scaffali dei supermercati, così come i semilavorati utilizzati nel settore alimentare e la carne di pollo. Sono in atto inoltre ispezioni mirate, eseguite insieme alle autorità sanitarie regionali, per verificare negli allevamenti la presenza di farmaci o sostanze illecite. Contemporaneamente, vengono eseguiti campionamenti ambientali per scoprire le cause della contaminazione che riguardano – oltre le uova in guscio – pelle, grasso, mangimi, acqua di abbeveraggio e terreni. Rassicurazioni sulle uova italiane arrivano comunque dai Carabinieri. “Le uova italiane sono sicure, ci si può fidare – ha dichiarato alle agenzie il comandante dei Nas, generale Adelmo Lusi – Vengono controllate inizialmente dallo stesso produttore e successivamente dalle aziende che acquistano queste uova prima dell’immissione in commercio”. “Si può stare tranquilli quando si acquistano uova su cui sono impressi i dati di nazionalità, data di deposizione e addirittura dell’allevamento da cui l’uovo proviene. Direi che ci possiamo fidare”.
Ago 26