L’assemblea di UPBIO, Unione Nazionale Produttori Biologici e Biodinamici hanno eletto il nuovo Presidente. Michele Monetta, dal 2008 già Presidente del Con.Pro.Bio, Consorzio Produttori Biologici Lucani, e che si accinge quindi a guidare l’Unione dei Produttori parte di FederBio, Federazione Italiana Agricoltura Biologica e Biodinamica.
Riconfermati Vice-Presidente Enrico Antonello, consiglieri Bruno Sebastianelli (La Terra e il Cielo), Gianni Di Carlo (Agriverde) e Ignazio Cirronis (Satra Sardigna), nominati due nuovi consiglieri, Natale Marcomini (Terra Sana) e Marco Bignardi (CTPB).
“Tra i primi obiettivi della nostra attività – come confermato dal nuovo direttivo – vi è una revisione del sistema di certificazione bio scelto dall’Italia. Nell’interesse dei consumatori e dei seri produttori bio è urgente, una semplificazione e omogeneità nelle procedure dei troppi OdC (Organismi di Certificazione) operanti. Ma anche una nuova logistica distributiva delle bioeccellenze Italiane con divieto assoluto di coltivazione OGM”. Aggiunge Michele Monetta, “Priorità assume un rilancio e valorizzazione dell’agricoltura biologica in una seria Politica Agricola Nazionale per un’efficace conversione dell’agricoltura e dell’economia”.
UPBIO, l’Unione Nazionale Produttori Biologici e Biodinamici FederBio ha inviato una lettera al presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, al Ministro per la Salute Renato Balduzzi, il Ministro per le Politiche Agricole Mario Catania e al Ministro per l’Ambiente Corrado Clini e a tutte le forze politiche per chiedere l’approvazione da parte del Governo della clausola di salvaguardia degli OGM. Di seguito il testo integrale.
Gentili Ministri e Onorevoli, i nostri associati, come sicuramente gran parte del mondo
agricolo e dei consumatori, è profondamente preoccupata per le decisioni Europee di apertura alle
coltivazioni di specie erbacee con sementi OGM.
La Conferenza Stato-Regioni ha già presentato la richiesta di applicazione della clausola di
salvaguardia, come previsto dalla direttiva 2001/18/CE per vietare la coltivazione di piante
geneticamente modificate sul nostro territorio per motivazioni ambientali e sanitarie, tuttavia questa
giace ancora ferma in attesa di inoltro da parte del Governo italiano, creando un vacuum normativo
che potrebbe generare confusione pro OGM.
Apprezziamo la recente apertura da parte di alcuni Ministri sull’argomento, con la richiesta
di revoca dell’autorizzazione del Mais Mon. 810, tuttavia ciò non è sufficiente a garantire
consumatori e produttori. Vi chiediamo pertanto di rompere gli indugi e approvare subito la
clausola di salvaguardia Nazionale, prevista dalla legge che disciplina gli OGM.
Sulla base del Diritto Costituzionale, non delegato ai trattati Internazionali in materia di
salute e ambiente, e sul principio di sussidiarietà del trattato europeo, vietare coltivazione e importazione di OGM in Italia, sottoponendo se il caso, la materia, a consultazione
popolare (referendum consultivo) atta a far esprimere tutti i cittadini, come previsto dalla Dir.
2001/18 CE in materia.
Tolleranza zero per gli OGM quindi nei prodotti agricoli e a tutela della biodiversità e
patrimonio agroalimentare Italiano, a maggior ragione per quelli biologici.
Eventuale presenza di OGM nei prodotti importati deve essere obbligatoriamente indicato in
etichetta con criteri di presenza/assenza. Certi di un Vostro interesse sull’argomento, porgiamo
cordiali saluti.
Roma lì 05 aprile 2013
Michele Monetta, presidente UPBIO