USB Basilicata: Avviati i progetti di servizi sociali alle famiglie fuoriuscite dalla platea ex TIS e RMI, 3 milioni di euro sprecati. Di seguito la nota integrale.
Stanno arrivando nei comuni le indicazioni per l’avvio dei servizi di integrazione sociale destinati alla platea dei beneficiari fuoriusciti dalla platea degli ex TIS e RMI.
Un progetto finanziato con 3.000.000 di euro, previsto già dall’avvio del programma di accompagnamento alla fuoriuscita a giugno 2022 e avviato solo ora con estremo ritardo e che davvero non trova alcuna giustificazione se non di garantire al settore della cooperazione sociale la possibilità di accedere all’utilizzo di una somma importante per servizi non richiesti e dalla forte matrice di discriminazione sociale.
La proposta della USB di usare quei fondi per riconoscere direttamente ai componenti della platea un importo di 300 euro mensili che avrebbe sicuramente ,più delle vuote e discriminanti teorie alla base della programmazione regionale,favorito l’integrazione dei “nuclei a forte rischio” di esclusione sociale dando loro un maggiore potere di acquisto di beni e servizi, è stata non solo non accettata dalla regione, che sta continuando arroccata nel proprio fortino a non affrontare la forte richiesta di stabilizzazione e uscita dal precariato portato in piazza dai lavoratori coinvolti, ma anche osteggiata da parte sindacale,dai sindacati confederali tenuti ad appoggiare le associazioni e le cooperative di riferimento del terzo settore e anche da parte della CUB che invece di guardare alla luna si è impantanata sull’ uso dei termini e in una serie di distinguo fuorvianti rispetto al raggiungimento dell’obiettivo di utilizzare fondi già impegnati con una diversa e giusta ripartizione.
Intanto l’attuazione delle delibere del progetto di fuoriuscita dalle platee decisa a giugno 2022 sta andando avanti senza che sia stata osteggiata più di tanto dagli altri soggetti che pure su questo a parole si erano impegnati e senza che il famoso tavolo tecnico presso la presidenza della Giunta sia mai stato avviato o richiesto.
Il 14 il nuovo assessore incaricato ha convocato le parti, probabilmente se le cose vanno bene per dire che sono stati reperiti i fondi per la prosecuzione degli RMI il cui progetto scade a giugno. Temiamo che sarà l’ennesimo fallimento rispetto all’applicazione delle norme che riconoscano diritti fondamentali come la retribuzione della malattia, della maternità,il riconoscimento contributivo pur nella forma minima prevista dalle norme vigenti e la possibilità di contemporanea percezione della invalidità civile.
Ma al solito finché i medici studiano l’ammalato muore.
Continuiamo a chiedere stabilizzazione e fuoriuscita dal precariato per tutta la platea mettendo in campo tutte le possibilità finanziarie e normative per il riconoscimento delle rivendicazioni dei lavoratori.