Usb: il 26 novembre sciopero generale dei dipendenti pubblici delle funzioni centrali. Di seguito la nota integrale.
Mentre il governo Draghi e il Ministro Brunetta dedicano tutte le loro attenzioni nei confronti delle imprese, ben diverso è il trattamento riservato ai dipendenti pubblici.
Rientri massivi in presenza a dispetto del pericoloso innalzamento della curva dei contagi, 50 euro netti mensili a regime per il rinnovo contrattuale delle Funzioni centrali nonostante l’impennata dei prezzi e, più in generale, un contratto che si profila assolutamente insoddisfacente.
Dalla trattativa che si sta svolgendo all’Aran emerge infatti:
• un ordinamento professionale che non dà alcuna risposta alle legittime aspettative salariali e professionali del personale;
• una regolamentazione dello sw che lungi dal garantire pari diritti e salario rispetto al lavoro in presenza rischia di essere penalizzante e sottoposto a vincoli stringenti;
• la valutazione usata come arma di ricatto e divisione tra il personale invece di riconoscere l’impegno profuso da tutti specie in questa difficile fase pandemica;
• lo smantellamento della retribuzione tabellare che getta ombre sul futuro economico dei lavoratori invece di dare certezza salariale.
Ecco servita la tanto sbandierata “rivoluzione gentile” annunciata dal Ministro Brunetta.
La risposta non può che essere lo sciopero generale delle Funzioni centrali ( Ministeri, Agenzie Fiscali. Enti Pubblici non economici) indetto per oggi dal sindacato USB.
Contratto vero, tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.