USB Lavoro Privato Basilicata ha inviato una lettera ai Lavoratori della CSL e al direttore generale dell’Ospedale S. Carlo di Potenza, all’Ispettorato del Lavoro e alla CSL dell’Ospedale San Carlo. Di seguito la nota itnegrale
Oggetto: La maturità di un’azienda al tempo del Coronavirus (quando ci sarebbe ben altro cui pensare).
Da vari mesi la nostra O.S. ha interessato la direzione generale del San Carlo e l’ispettorato del lavoro in merito al mancato riconoscimento del minimo delle quattordici ore contrattuali per 10 addetti alle pulizie assunti a dieci ore. In un appalto che vale centinaia di migliaia di euro si chiede un aumento totale di 40 ore settimanali, a fronte di ricorso costante al lavoro supplementare.
Non è questa la sede per entrare nel merito della questione, in mancanza di pareri positivi o di intervento dell’appaltante e dell’ispettorato, la questione sarà risolta in giudizio.
Quel che ci preme denunciare è la meschinità di un’azienda rinomata, che dopo aver utilizzato questo personale anche per ottanta ore mensili in aggiunta alle quaranta contrattuali ha di colpo escluso dalle turnazioni per lavoro supplementare le lavoratrici, ree di aver cercato di far valere i loro diritti.
Facendo crollare le loro buste paga dai circa ottocento euro agli scarsi duecento contrattuali. Intanto, mentre comunque la maggior parte del personale è ancora utilizzato in prestazioni supplementari. si sono assunti lavoratori a tempo determinato.
Rispetto alle nuove emergenze e alla necessità di incrementare il lavoro di pulizia e sanificazione degli ambienti ospedalieri non sarà certo la nostra organizzazione sindacale a creare dei problemi, ma perché estromettere queste lavoratrici? Perché in un momento così difficile ci si diverte ancora a esercitare pressioni e mortificare chi ha bisogno, senza alcuna considerazione per la disponibilità prestata?
E perché tra i nuovi assunti figurano figli di rappresentanti sindacali che in questo particolare momento non dovrebbero in alcun modo offrire il fianco a critiche dovendo ,al massimo della loro capacità e attenzione, garantire la piena applicazione di tutte le regole a garanzia della sicurezza dei lavoratori contro la diffusione del contagio da Covid 19.
Di seguito la nota inviata dalla C.S.L., società consortile creata dalle tre aziende esecutrici del contratto di Pulizia aggiudicato al C.N.S., in servizio all’ospedale San Carlo di Potenza.
In riferimento all’articolo del 9.04.2020, pubblicato dalla USB sul quotidiano online “Sassilive”, dal titolo: “La maturità di un’azienda al tempo del Coronavirus”, la scrivente società ritiene doveroso precisare che quanto riferito dalla USB è frutto di mere strumentalizzazioni assolutamente non rispondenti alla realtà, come alla stessa, in più occasioni, precisato.
La predetta O.S. infatti da svariati mesi rivendica una maggiorazione delle ore lavorative dei propri iscritti, omettendo volutamenteperò di riferire che i predetti lavoratori, in quanto non rientranti nella platea dei lavoratori destinatari della clausola sociale,sono stati assunti dalla scrivente pur in assenza di un obbligo in tal sensoed in ogni caso conformemente agli accordi sottoscritti nelle sedi istituzionali. Diversamente da quanto deduce la USB, e come dimostrabile documentalmente, quando è insorta la necessità di espletare lavoro supplementare, alcuni dei predetti lavoratori si sono rifiutati espressamente di svolgere il lavoro supplementare,agli stessirichiestoproprio quale adempimento dell’impegno morale assunto dalla scrivente nei confronti di tutti i lavoratori assunti con meno ore.
Per quanto attiene le assunzioni a tempo determinato, le stesse sono avvenute per imprescindibili e legittime esigenze di sostituzione di personale assente.
Ci preme evidenziare che la nostra compagine sociale ha adottato tutti i sistemi di protezione prescritti dalla normativa emergenziale vigente ivi comprese le mascherine FFP2, visiere protettive, tute protettive di III cat., in considerazione delle aree di interventodegli operatori, mettendo anche a disposizione per tutto il ns. personale operante presso il P.O. San Carlo uno sportello di ascolto psicologico a distanza, nell’ambito della criticità lavorativa legata a questa pandemia.
Di seguito la nota inviata dalla lavoratrice Anna Auria rispetto alle dichiarazioni di USB Lavoro Privato
Come operaia in servizio al San Carlo dal 2007 ci tengo a rispondere alla coordinatrice regionale della sigla sindacale USB che in un momento come questo lamenta le condizioni contrattuali di 10 dipendenti addetti alla pulizia degli uffici dirigenziali nel nosocomio potentino… Ci tengo a ricordare che questi addetti hanno gli stessi diritti di ogni singolo lavoratore ma è vero anche che loro sono entrati a far parte del totale delle unità che prestavano servizio di sanificazione del San carlo, solo nel settembre 2017, con l’ultimo appalto che non li vedeva presenti nelle liste originali ma che cmq sono rientrati nel servizio, attualmente ricordo inoltre che anche con l’attuale ditta CSL che ha iniziato l’appalto ad aprile scorso si sono avuti non pochi problemi in virtù di tagli che grazie all’intervento delle tre sigle sindacali Uil Cgil e Cisl non ci sono stati ma che anzi hanno garantito orario e posto di lavoro per tutti… Abbiamo colleghi che lavorano da più di 10 anni a tre ore, quattro, e quattro e mezzo la disparità di orario esiste da tempo e oggi in questa situazione particolare non bisogna guardare a chi come è perché, non ci sono dubbi che meritano il minimo contrattuale, ma questo è stato denunciato da tempo dalle stesse tre sigle sindacali, ora però serve l’aiuto di tutti perché tanti colleghi sono anziani, tanti hanno patologie e tanti hanno paura di ammalarsi, ulteriori braccia danno respiro, piuttosto chiedo all’usb di unirsi alla richiesta dei dispositivi di sicurezza che sono fondamentali per garantire al meglio che il virus non contagi chi, per 6 euro all’ora rischia la vita.