Lunedì 5 settembre 2016 alle ore 10 i lavoratori della Natuzzi Spa terranno un presidio dinanzi all’Assessorato Lavoro e Formazione della Regione Puglia a Bari presso la zona industriale in via Corigliano 1, per sollecitare l’ente ad una presa di posizione rispetto all’apertura delle procedure di licenziamento collettivo avviate dalla Natuzzi. Inoltre, una delegazione dei lavoratori organizzati con l’USB chiederà di essere ricevuta dall’Assessore Sebastiano Leo e dal Presidente della Tak-force per l’occupazione Leo Caroli.
Di seguito la nota diffusa dall’USB relativa alla vertenza Natuzzi.
NATUZZI INTASCA SOLDI PUBBLICI E APRE LE PROCEDURE PER I LICENZIAMENTI
Quasi nell’indifferenza generale e, talvolta, con inaccettabili mistificazioni è successo che:
– a settembre 2015 Ministero dello Sviluppo Economico, Regione Puglia e Basilicata hanno stanziato 38 milioni di euro in favore della Natuzzi Spa, tuttavia quest’ultima non si impegnava a procedere a nuove assunzioni, ma prevedeva espressamente di ridurre l’organico dei lavoratori in Italia;
– la logica conseguenza è stata che lo scorso 26 luglio 2016 la stessa azienda ha avviato le procedure per il licenziamento di 335 suoi dipendenti. I malcapitati sono gli stessi che da circa un anno mezzo subiscono un trattamento diverso dai loro colleghi. Infatti, senza che nessuno fin’ora abbia spiegato agli interessati il perché, alla Natuzzi ad alcune maestranze si applica il Contratto di Solidarietà, mentre altre sono state collocate in Cigs ed esiliate presso Ginosa (un sito già chiuso da anni), in attesa del licenziamento, di cui come già detto è in corso la procedura;
– dei 335 lavoratori prossimi al licenziamento, molti sono iscritti all’Unione Sindacale di Base, ma questa organizzazione viene esclusa sistematicamente dai tavoli di trattativa, ai quali sono invece invitati Cgil, Cisl, Uil e, leggendo gli accordi che in ogni occasione i tre firmano, si comprende bene il motivo per cui Istituzioni, Confindustria e azienda preferiscono confrontarsi con loro e negare l’accesso all’USB.
Pertanto, chiediamo a tutti gli operatori della comunicazione di dare visibilità al contenuto sopra denunciato, in quanto una corretta informazione verso l’opinione pubblica è un modo per contribuire a porre fine a questo scempio.
I lavoratori e, più in generale, tutti i cittadini pugliesi e lucani apprezzeranno il lavoro che avrete svolto per loro.
Posso solo dire che negli anni sessanta il Sig. Natuzzi aveva un negozietto di salotti in Via Tommaso Stigliani qui a Matera. Ora possiede un impero e quando calano le vendite si rivolge allo Stato per far retribuire i suoi dipendenti. Ovviamente non è l’unico industriale.
Pasquale Fontana