USB: no alle promesse elettorali che offendono 1800 famiglie lavoratori TIS e RMI. Di seguito la nota integrale.
Fioriscono sulle pagine social dei candidati regionali interessati prese di posizione e promesse sulla stabilizzazione dei lavoratori TIS e RMI.
Dopo oltre 4 anni di lotte, iniziate per contrastare il programma di fuoriuscita dalla platea dei soggetti interessati , esplose nell’ultimo anno con la richiesta di stabilizzazione e l’uscita da una precarietà per alcuni quasi ventennale, dovrebbe essere chiaro che tali balletti elettorali siano irricevibili e rischiano di offendere il comune sentire delle persone appartenenti alla platea.
Lavoratori che hanno visto l’assenza e la sordità dei tanti rappresentanti politici e amministrativi dalla loro vertenza o la mancanza della concreta volontà di arrivare ad un risultato, impegnandosi come da noi richiesto alla formazione di un tavolo tecnico che vedesse coinvolti tutti gli attori, dall’ ANCI ai parlamentari lucani ,ai responsabili degli enti strumentali, all’intera Giunta.
Dell’abortito progetto idraulico forestale in cui avrebbero dovuto trovare uno sbocco lavorativo di 87 giornate addirittura tutti i 1800 lavoratori della platea si sono perse le tracce, tanto che il presidente Bardi intervenendo sul tema del piano di forestazione regionale che dovrebbe riguardare gli interventi dei prossimi 20 anni e limitandosi alla miope rappresentazione confederale del numero degli addetti al settore, ha parlato dei 2600 operai, della disponibilità al turn over di 200 nuovi addetti, ma si è ben guardato di inserire nell’elenco delle buone intenzioni di fare riferimento ad un intervento di unificazione della platea considerando i circa mille addetti al progetto provenienti dalla mobilità in deroga e naturalmente di quei lavoratori della platea ex TIS e RMI che dovrebbero essere stabilizzati in questo settore. Segno del fiato cortissimo di quello che alla fine sarebbe stato il progetto della giunta uscente.
Allora al di là dell’infingimento elettorale vi sfidiamo a sottoscrivere un patto con i TIS e gli RMI rispetto ad una vostra proposta comprensiva dei riferimenti normativi e economici per arrivare alla soluzione dei problemi che i lavoratori e la nostra O.S. in particolare vi stanno sottoponendo.