Poco più di un mese fa come sindacati confederali e di categoria del pubblico impiego abbiamo voluto una manifestazione nazionale a Roma per affermare che “Il futuro è servizi pubblici”. La nuova iniziativa di Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Pa a sostegno di un piano straordinario di assunzioni in uffici pubblici e statali prima che si arrivi al collasso e che si certifichi la fine della missione pubblica riconferma la necessità del sindacato lucano ad accrescere l’impegno su questi temi.
Lo sostiene il segretario generale della Uil lucana Carmine Vaccaro sottolineando che ai problemi nazionali – nel periodo 2008-2017 il numero dei dipendenti pubblici nel nostro Paese si è ridotto complessivamente di 257.661 unità, pari al 7,5% del totale; in Italia 13 lavoratori su 100 operano nel pubblico, 7 in meno della Francia – si sommano quelli regionali per i quali unitariamente Cgil, Cisl, Uil hanno chiesto al Presidente Bardi di aprire un confronto anche sui problemi dell’apparato amministrativo. Tanti i motivi che rafforzano la nostra mobilitazione. Nello specifico, le sigle di categoria chiedono lo sblocco immediato del turn-over, un piano straordinario di assunzioni e la stabilizzazione di precari, perché avere meno personale “significa non solo carichi di lavoro insostenibili, ma anche una penalizzazione per la qualità e quantità dei servizi che si è in grado di offrire ai cittadini”. Poi è necessario arrivare al rinnovo di tutti i contratti pubblici, per i quali oggi non ci sono risorse adeguate, e alla firma dei contratti privati. Abbiamo assistito negli anni passati alla progressiva “spoliazione” di uffici statali che – dice Vaccaro – hanno trasferito le direzioni dalla Basilicata in Campania e Puglia facendo diventare “storici” uffici lucani poco più che succursali proprio come è accaduto per il Provveditorato Regionale alla Opere Pubbliche e gli Uffici di Motorizzazione Civile di Potenza e Matera. Non possiamo più accettare ulteriori penalizzazioni di servizi all’utenza lucana e ancor più riduzione di personale. In una fase delicata per la cosiddetta autonomia differenziata pensiamo che prima di qualsiasi confronto con il Governo nazionale e di pensare a richieste autonomistiche la Giunta Regionale debba rivendicare l’autonomia territoriale di uffici statali decentrati e rivendicare ai Ministeri Pubblica Amministrazione ed altri , insieme a noi, che le piante organiche degli stessi uffici mantengano almeno le dotazioni previste per poi definire strumenti di potenziamento. Il caso più urgente è sicuramente quello dei Centri per l’Impiego che dovranno gestire la nuova fase del Reddito di Cittadinanza ed invece come è accaduto per il Cpi Valbasento chiudono per carenza di personale.
Lug 13