“Il prossimo venerdì 15 novembre scatta l’ora ‘X’ per le assunzioni nel Pubblico Impiego. Si tratta del termine introdotto dalla legge nazionale di bilancio per il 2019 dal quale poter procedere alle assunzioni conseguenti lo sblocco del turnover al 100%, da tempo sollecitato dal sindacato e resosi necessario per continuare a garantire la funzionalità degli uffici della Pubblica Amministrazione. Ma se i Ministeri interessati si stanno preparando per le procedure concorsuali cosa fa la Regione Basilicata? “. E’ quanto sostiene e chiede il segretario generale regionale della Uil Carmine Vaccaro sottolineando che il turnover partirà da quanti hanno utilizzato Quota 100 che in Basilicata secondo i dati più aggiornati dell’Inps sono 2554 (1.698 nella provincia di Potenza e 856 in quella di Matera).
“Lo sblocco delle assunzioni riguarda, da noi – aggiunge – centinaia di posti di lavoro, in tutte le Amministrazioni centrali e periferiche, dagli uffici statali alla regione, dagli ospedali ai comuni, dalle forze dell’ordine agli istituti previdenziali agli uffici giudiziari. In questo modo sarà possibile rimpiazzare le migliaia di uscite di personale concretizzatesi negli anni scorsi e previste per gli anni a venire. Si potrà così a breve immettere in servizio nuovo giovane personale, facendo dimenticare, mi auguro una volta per tutte, la brutta storia del “concorsone” in Regione che risale al 2009 con oltre 30 mila domande presentate e circa 20.500 ammessi, di cui alcuni per più selezioni di profili che si sarebbero dovuti assumere. Dopo lunghissimi anni, come è noto, è stato tutto annullato contribuendo ad alimentare la sfiducia dei nostri giovani e contribuendo alla loro fuga. Le due facce della medaglia – dice Vaccaro – sono l’età media dei dipendenti statali che oscilla intorno ai 50 anni e solo il 2,7% del personale ha oggi meno di 30 anni di età; lo scenario delineato dal Rapporto Svimez 2018 con la “nuova migrazione” meridionale fatta di giovani, con elevati livelli di istruzione, molti dei quali non tornano più. Noi invece continuiamo a credere che la “staffetta generazionale” soprattutto nel pubblico impiego è lo strumento che può invertire la tendenza all’emigrazione intellettuale e giovanile che da noi, ci segnala Svimez, assume un rilevo maggiore in Basilicata con una quota del 33,9% del totale di nuovi emigranti. Per questo la Regione deve prepararsi mettendo in campo tutte le azioni possibili a partire dalla concertazione con i sindacati”.
Nov 13