“Credo ancora in quel grande progetto industriale che doveva inserirsi nella strategia di crescita della Valbasento, l’Ugl Chimici provincia di Matera dà la massima disponibilità a lavorare con buoni rapporti sulle relazioni industriali purché, si tutelino tutti i lavoratori ed avvenga il rilancio del sito con una politica seria industriale e duratura. Il nostro voler essere partecipativi ne deriva da vedere oggi obiettivi di crescita delle fabbriche di Pisticci con l’ampliamento delle linee di prodotto e l’attività di ricerca e sviluppo. Auspichiamo che dall’inizio del 2017 venga fuori una risposta esaustiva e garante a tutti per il lavoro”.
E’ quanto dichiarano il segretario provinciale dell’Ugl Chimici, Nicola Mastronardi e il responsabile provinciale dell’Ugl Matera del settore Chimico, gomma e plastica, Damiano Santochirico per i quali, “ il territorio industriale intero della zona industriale della Valbasento, i cittadini, i lavoratori tutti, hanno necessità di essere soddisfatti con risposte urgenti e concrete per un rilancio dell’economia nella zona industriale di Pisticci e l’UGL vorrà dare il proprio contributo.
Siamo sicuri che tali e tutte le situazioni possono essere superabili insieme nell’auspicio dell’unitarietà’ sindacale: produrre in quel territorio, in Basilicata, serve per intraprendere una nuova stagione condivisa ed a tutela dell’occupazione di tutta la Provincia Materana, di quell’area industriale, per quelle fabbriche e, per tutti i lavoratori. Tali azioni mirate, danno ossigeno al rilancio e allo sviluppo dell’area della Val Basento. Occorre potenziare – proseguono Santochirico e Mastronardi – un ruolo centrale nelle politiche sindacali di rilancio industriale in Basilicata e vogliamo che la politica, in primis il Presidente Pittella, fornisca, nel contempo, risposte occupazionali significative. Occorre dare linfa e spinta al comparto, programmando ennesimi interventi ad – hoc, partendo dalle possibilità rivenienti dal nuovo bando regionale per la reindustrializzazione della Valbasento. Una pianificazione strategica, infatti, è l’unico strumento utile per affrontare e risolvere la situazione di totale incertezza che grava sul sistema produttivo del Materano. Il territorio non può più attendere – concludono i sindacalisti dell’Ugl, Mastronardi e Santochirico, – solo investendo bene noi crediamo che si possa osservare il ritorno di una vivacità e un interesse dell’imprenditoria che ci fa ben sperare e ci conforta sul fatto che, le politiche di sostegno attivate si siano configurate come un’azione di sistema. Solo così adesso si devono e si possono creare condizioni di sviluppo duraturi come tali iniziative che, finanziate per il settore della chimica, l’ambiente e settori innovativi possono riscontrare competitività in un mercato sicuro e garantire quell’occupazione duratura nel tempo”
Rilancio Val Basento, nota consigliere regionale PaolO Castelluccio: torni in agenda priorità 2017
Ha fatto bene l’Ugl chimici del Materano a rimettere al centro dell’agenda istituzionale del nuovo anno la questione Valbasento anche per colmare la disattenzione, o se vogliamo sottovalutazione, degli altri sindacati che nel corso della conferenza stampa di fine anno non mi pare abbiano fatto riferimento al futuro di quello che da troppo tempo è diventato un “cimitero industriale”. A sostenerlo è il vice presidente del Consiglio Regionale Paolo Castelluccio (Fi) per il quale la Giunta Regionale nel 2017 deve accelerare progetti, programmi ed azioni di reindustrializzazione e bonifica di quest’area. Voglio ricordare che in Terza Commissione abbiamo tenuto numerose audizioni e sedute dedicate alla ValBasento sollecitando il Governo Regionale ad incalzare l’Eni a tenere fede agli impegni per recuperare le aree dismesse ex Enichem-Anic di Pisticci e il Governo Nazionale ad accelerare l’opera di bonifica in Valbasento che continua ad accumulare ritardi enormi ed ingiustificabili. E sempre per l’Eni l’impegno in Basilicata ha un significato particolare per le note vicende legate alle inchieste giudiziarie che riguardano l’attività del Centro Oli di Viggiano e lo smaltimento dei rifiuti speciali proprio in Valbasento. Anche dal programma di Terna con quattro miliardi di investimenti in quattro anni, ci aspettiamo risposte alle esigenze dell’utenza lucana sia privata che imprenditoriale. Non vorremmo che la “strategia verde” di Eni e Governo nazionale bypassi i nostri territori che invece – penso ai comparti agricolo-zootecnico e della piccola impresa – per raggiungere la competitività necessitano di piccoli-medi impianti di energia alternativa a costi più bassi. Vale tra i tanti gli esempi del costo energetico per il sollevamento dell’acqua degli impianti irrigui e per riscaldare impianti-serra nel Metapontino. Quanto al Patto per la Basilicata siglato dall’ex Premier Renzi e Pittella, fatti due conti, Matera e la provincia di Matera porterebbero (il condizionale è d’obbligo) a casa 800-900 milioni di euro (compresi interventi Anas e Ferrovie che interessano Potentino e Materano e pertanto di difficile suddivisione) su circa 4 miliardi di euro di dotazione. A parte gli 85milioni a sostegno dell’attuazione degli interventi previsti per Matera 2019, per ora i progetti che riguardano direttamente il Materano a cui sono destinati esplicitamente finanziamenti si contano sulle dita di una mano. Il Materano e nello specifico Metapontino e Valbasento non possono certamente aspettare nuovi programmi di finanziamenti. E per chi avesse dimenticato le cifre degli sprechi, è il caso di ricordare che le spese relative alla gestione dei programmi da maggio 2000 a dicembre 2014 come certificato dal Comitato di gestione per la reindustrializzazione della Val Basento relative allo stato di attuazione delle azioni finanziate da una delibera Cipe con un bando emanato nel 2000 – rileva Castelluccio – ammontano a 2.661.110,84 euro con risultati sotto gli occhi di tutti. Per il triennio 2015-2017 è prevista una spesa necessaria pari a 1.239.159,91 euro comprensiva della somma di 750.000 euro pari al 3 per cento di 25 meuro (per gli investimenti da realizzare) che è la quota di compensi da destinare ad Invitalia per la gestione del Bando regionale a valere sull’Accordo Murgiano. Non si sprechi più nemmeno un euro e – conclude – si individuino i canali finanziari necessari”.