Allo stato attuale in Basilicata i presupposti ci sono tutti per avere una buona vendemmia da un punto di vista quantitativo e qualitativo. E’ l’analisi di Coldiretti Basilicata sulla scorta di un confronto con i maggiori produttori vitivinicoli della regione iscritti alla confederazione agricola. In particolare si è registrata una primavera con temperature un pò al di sotto della media e scarsi apporti piovosi che hanno generato un iniziale ritardo della fioritura. Pur tuttavia la fioritura stessa è avvenuta in condizioni ottimali, favorendo una buona fecondazione dei fiori. Inoltre – continua la Coldiretti lucana – l’esiguità di piogge anche per il mese di luglio, associata alle alte temperature, ha prodotto una scarsa presenza di patologie, facilmente controllate, comunque, dai viticoltori. In sostanza si è registrata una condizione ottimale da un punto di vista sanitario che è il presupposto primo per un’annata di ottima qualità. Dopo l’iniziale ritardo di fioritura, le piante hanno potuto effettuare un recupero delle fasi fenologiche tanto da far pensare addirittura ad una vendemmia anticipata, ma con l’arrivo delle piogge in agosto, si è ritornati ad un sostanziale riallineamento rispetto alle annate più tradizionali. Certo, soprattutto sulle uve bianche, c’è qualche differenziazione legata a situazioni particolari di alcune zone, ma, più in generale, siamo in vendemmia in periodi tradizionali. Le quantità sono differenti da zona a zona in funzione della maggiore o minore produzione nella vendemmia precedente o in funzione della maggiore o minore tenuta idrica dei terreni. Più in generale, nonostante il gran caldo e la scarsità di piogge, la struttura “spugnosa” dei suoli vulcanici ha garantito sufficienti dotazioni idriche per le viti permettendo i presupposti per un raccolto ottimale. Ovviamente, per l’Aglianico del Vulture, la cui maturazione è molto più tardiva rispetto agli altri vitigni a bacca nera- prosegue la Coldiretti di Basilicata – il discorso relativo alle previsioni di vendemmia è da rinviare ad ottobre. Di certo si registra uno stato sanitario ottimale, salvo qualche rara zona colpita dalla tignoletta della vite, una buona produzione in termini quantitativi ed eccellente in termini qualitativi. Questa la situazione ad oggi. Il lungo periodo che attende i produttori di vino ancora prima della vendemmia, purtroppo porta a sperare che non ci siano grandinate, con l’auspicio di una vendemmia asciutta, così da portare a casa un prodotto perfetto.
Ago 24