Con la premessa di un’ottima annata quali-quantitativa è iniziata la vendemmia in Italia con una produzione prevista attorno ai 42 milioni di ettolitri, in aumento di circa il 3 per cento rispetto allo scorso anno, quando era iniziata quasi due settimane prima, anche se saranno decisive le prossime settimane. L’Italia con la vendemmia 2013 diventa il secondo produttore mondiale di vino dopo la Francia in cui la produzione è stimata pari a 46 milioni di ettolitri, in aumento dell’11 per cento rispetto allo scorso anno.
Anche la Basilicata segue questa tendenza, come conferma un’analisi del Presidente Provinciale della Coldiretti di Potenza Teodoro Palermo, nonché Presidente del Consorzio di Tutela dell’Aglianico del Vulture DOC.
“L’annata agraria lucana 2012-2013 ha visto luci ed ombre, con i problemi che in molte aree sono stati causati da un andamento climatico bizzarro. La vendemmia però si preannuncia positiva, con una qualità delle uve che va dall’ottimo all’eccellente, e domani si inizia nel Vulture con il moscato, uve storiche per la nostra Regione. Le uve che si otterranno avranno caratteristiche elevate di delicatezza e profumo, grazie anche alle temperature calde di giorno e fresche di notte delle scorse settimane. Tendenza positiva, se confermata dall’andamento climatico delle prossime settimane, anche per l’Aglianico; dopo anni, per i tempi di vendemmia, si è tornati alla normalità grazie alle temperature estive non elevate e alle escursioni termiche che hanno favorito una ottima maturazione delle uve. Si comincerà con una settimana e più di ritardo, con la vendemmia da metà ottobre ai primi di novembre, come da tradizione, in quanto l’Aglianico è un vitigno tardivo come il Barolo”.
Teodoro Palermo così conclude: “E’ un’annata che può dare grandi risultati alla vitivinicoltura lucana, non solo per l’Aglianico, ma anche per gli altri grandi vini a denominazione. A ciò si aggiunge la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale n. 186 dell’8 agosto 2013 del decreto del 10 luglio del Ministero delle Politiche Agricole sull’iscrizione nel Registro Nazionale delle varietà di vite del vitigno biotipo Guarnaccino nero di Chiaromonte. Tale vitigno presenta potenzialità da sviluppare, grazie alle sue apprezzabili e valutate qualità enologiche di un prodotto-vino del territorio”.
Set 01