Con l’impennata di acquisti on line – per “effetto scorte” – il coronavirus ha portato ad una nuova era digitale e ad una maggiore consapevolezza da parte delle aziende alimentari innanzitutto sugli investimenti da fare in ambito di digitalizzazione e sulla necessità di accelerare il processo di internazionalizzazione. Un’esperienza che parte dall’imprenditoria lucana è Marketing Italianfood, brand attivo a Palazzo Italia Bucarest. che promuove e vende prodotti alimentari esclusivamente Italiani.
“L’acquisto online dei generi alimentari –spiega Giovanni Baldantoni, manager della piattaforma di vendite web- ha trovato impreparati i reparti e-commerce principalmente delle catene delle Grande distribuzione che non avevano mai fronteggiato una situazione simile, ma anche le nostre aziende”. Un’impennata confermata dai dati Nielsen sulle vendite online dei prodotti alimentari, in aumento nelle ultime tre settimane dell’81% rispetto allo scorso anno, con un incremento del 30% rispetto al periodo che ha preceduto l’esplosione dell’emergenza. Per le piccole e medie aziende alimentari inoltre è questa un’opportunità per allargare i mercati soprattutto esteri dove il made in Italy continua ad essere considerato – sottolinea Baldantoni – “una garanzia di salute, specie perché legato alla dieta mediterranea”. Il trend di crescita di Marketing Italianfood è sostanziale, viste le attuali condizioni di ”distanziamento” imposte per effetto del coronavirus. Si promuovono e vendono prodotti Lucani, ma importante è ”l’informazione ” e ”la formazione ” on line che l’Associazione Cuochi Italiani e la Global School (entrambi in attività a Palazzo Italia) forniscono per l’utilizzo dei prodotti impiegati in ricette, proposte dalla chef Enza Barbaro, dallo Chef Giuseppe Sciaraffa, formatori della Global School a sostegno della cucina lucana ed italiana.
Alla filiera agroalimentare, soprattutto del Sud “grande serbatoio di prodotti”, che si è trovata nel mezzo di una mole di richieste senza precedenti, serve una tecnologia diversa, pronta a sostenere una quantità di ordini più grandi.Questo test inaspettato dovuto al coronavirus – conclude Baldantoni- porterà sicuramente a un nuova era digitale soprattutto per chi deve gestire beni primari”.
La presidente della FIC Delegazione Romania, Enza Barbaro, il segretario Giovanni Baldantoni, unitamente agli chefs tesserati, rivolgono sui social un accorato appello al Governo Rumeno perchè si adottino misure per rilanciare l’intero comparto HORECA, oggi in profonda crisi. Il cuoco, dice la presidente Barbaro, è l’unico vero anello sensibile di tutta la catena Horeca, è lui che promuove salute, è lui che promuove cibo e prodotti agroalimentari Rumeni ed Italiani. Il Governo deve sostenere le attività legate alla ristorazione e provvedere a fare le nuove regole perchè si possa ripartire, poichè al momento, come del resto in Italia, qui tutto è fermo.