Riportiamo di seguito la nota con la quale i 46 lavoratori precari annunciano lo stato di agitazione per la vertenza Alsia.
Da oltre un mese i lavoratori a tempo determinato dell’Alsia sono disoccupati ed attendono risposte chiare circa la ripresa lavorativa. Il personale tecnico che costituisce il gruppo dei 46 precari ha maturato i requisiti ai sensi e per gli effetti dell’articolo 4 comma 6 quater della Legge 125/2013 circa la stabilizzazione.
Crediamo di essere, prima che lavoratori, persone che hanno il diritto di ricevere informazioni corrette dopo 12 anni di precariato svolto presso Alsia. Formalmente ci è stato detto, a più riprese, che siamo “la priorità a livello di precariato nel pubblico impiego”, per i requisiti tecnico-legislativi maturati in questi anni, ma nella sostanza non stiamo lavorando e senza nessuna prospettiva.
Il lavoro non può essere ostaggio delle lungaggini burocratiche, fatte di delibere o determine all’infinito e senza concreta risoluzione.
Altri gruppi di precari, in attesa di processi di stabilizzazione, lavorano fino al 31 dicembre 2015.
Chiediamo un intervento urgente al Presidente della Regione affinchè si proceda sia alla proroga dei contratti dei 46 lavoratori e sia alla loro definitiva stabilizzazione.
Di fronte ad una permanente situazione di stallo, i lavoratori da lunedì 2 febbraio 2015 saranno in presidio ad oltranza sotto la Regione fino alla ripresa lavorativa.
Giuseppe Bollettino, Segretario Generale Cisl FP di Basilicata in una nota sottolinea le difficoltà dei lavoratori Alsia.
Di seguito la nota integrale.
Il segretario della Cisl FP di Basilicata, Pino Bollettino considera paradossale e inaccettabile la situazione venutasi a creare all’Alsia. La politica infatti, con le sue lungaggini e inefficienze continua a giocare con il destino dei lavoratori.
Stipendi non pagati, prospettive future inesistenti, ecco cosa quotidianamente i lavoratori loro malgrado subiscono. Il perseverare della fase di commissariamento da quasi un decennio, rappresenta la testimonianza lampante di come i problemi restano irrisolti, per cattiva volontà, per mancanza di lungimiranza, per non avere in prospettiva alcuna idea di una programmazione seria e responsabile. Drammatica poi, la situazione dei precari, dimenticati, abbandonati al loro destino, senza la pur minima dignità che è dovuta e deve essere garantita ad ogni lavoratore.
Occorre, continua Bollettino, uscire da questo pantano istituzionale, dando in tempi brevi le dovute garanzie ai tanti lavoratori, spaesati e sconcertati da tanto disinteresse.
E allora? la Regione ha il dovere morale e giuridico di garantire in tempi brevi non solo gli stipendi, ma uno scenario di riforma organizzativa propedeutico ad un futuro migliore e sicuro per tutte le maestranze lavorative.
In caso contrario, qualora il desolante scenario odierno non dovesse mutare, l’opposizione della Cisl Fp di Basilicata sarà dura, dimostrandosi propensa ad utilizzare ogni strumento di lotta a sua disposizione.