Declassamento Raccordo Autostradale, Associazione Potenza Heritage: iniziativa folle che ipoteca il futuro. Di seguito la nota integrale.
L’inizio di questo 2024 potrebbe configurare per la Città di Potenza un ennesimo “pacco” che arriva in ritardo come una beffa post-natalizia. La vicenda riguarda l’annosa questione dell’area di Servizio sul Raccordo Potenza-Sicignano nel cuore del capoluogo, precisamente l’area a ridosso del Motel Park salita agli onori della cronaca per la vicenda legata al contenzioso tra il gestore dell’area di servizio Ferrara srl e l’ANAS. In questi giorni la vicenda è stata affrontata e snocciolata sui giornali paventando il rischio licenziamento per sette unità impiegate presso il distributore a cui si aggiungerebbero le unità relative al punto vendita Autogrill. Nell’approfondimento della testata online “Voci In Gioco” del 4 gennaio la questione è stata affrontata dai sindacalisti Michele Sannazzaro e Donato Rosa oltre al Sindaco Mario Guarente. Premettiamo che massimo rispetto e considerazione non può che essere riservato ai lavoratori ed alle loro famiglie che rischiano la perdita del posto di lavoro ma stando alle soluzioni avanzate la questione dovrebbe risolversi nella maniera più semplice possibile, ossia declassando l’arteria stradale. Sintetizziamo in breve la questione: l’area di servizio non può continuare ad operare per due ragioni sostanziali, le infrastrutture di accesso a servizio dell’area ormai fuori norma e una questione relativa a canoni dovuti e mai saldati. Quello che interessa la Città è la questione infrastrutturale la cui soluzione deve passare da improcrastinabili lavori di adeguamento. Da quello che si è appreso il gestore non è disponibile a sostenere tali interventi che sono ritenuti essenziali dall’ANAS per il ripristino delle minime condizioni di sicurezza e funzionalità del Raccordo nei punti d’accesso all’Area di Servizio, traducendosi quindi nel rischio di chiusura dell’Area per inadempienza ai requisiti operativi. Quale soluzione hanno immaginato i sedicenti sindacalisti e soprattutto – ci duole molto constatare – il Comune di Potenza per dirimere la questione? Il semplice “declassamento” del RA5 nel tratto del Capoluogo che passerebbe dalla gestione ANAS a quella – attenzione – del Comune di Potenza. Dal momento che un privato non vuole o non è in grado di rispettare le normative si chiede coscientemente il “declassamento” della strada in modo da non dover più rispettare le normative di sicurezza e gli standard garantiti sui tratti della classe a cui appartiene il Raccordo. Proviamo ad ipotizzare per un attimo la praticabilità della soluzione “proposta”: la questione può sembrare di natura puramente tecnica tuttavia gli effetti dirompenti si dispiegheranno da quando il tratto passerà sotto la gestione del Comune. Una scelta scellerata che caricherebbe la collettività di insostenibili costi di gestione e manutenzione, comportando l’impossibilità nell’adeguamento delle infrastrutture obsolete e fuori norma (come ad esempio gli svincoli e le rampe delle varie uscite di Potenza) lasciando inalterate tutte le criticità e i rischi per la sicurezza stradale. Tralasciando le considerazioni tecniche, il punto della questione è che per “salvare” un gestore privato, non in grado di sostenere gli investimenti necessari al proprio business ed una manciata di posti di lavoro, si attuerebbe con coscienza un suicidio Amministrativo condannando la Città ad un mancato sviluppo, a infrastrutture stradali fatiscenti e limitate nonché ad enormi costi di gestione futuri. La nostra Associazione ha appurato negli ultimi giorni l’impraticabilità di questa “fantasiosa” soluzione interessando esperti e tecnici del settore, risultando la stessa operazione destituita di qualsiasi fattibilità tecnica, richiesta tra l’altro da motivare dinnanzi al Ministero dei Trasporti, nonché primo ed unico caso di “declassamento” a livello nazionale, mai verificatosi nella storia delle infrastrutture del nostro Paese. Fa specie la leggerezza con cui una tesi così dannosa per la Città di Potenza e per il futuro delle casse pubbliche venga “serenamente avanzata” da sindacalisti senza scrupoli a cui – duole ancora specificare – il Comune, almeno nelle dichiarazioni, si sarebbe accodato senza una necessaria verifica e senza nessuna valutazione delle conseguenze. Una prospettiva immaginifica, bella da raccontare, che cagiona dirittamente in primis i poveri lavoratori, vittime inconsapevoli di narrazioni fantasiose giustificate dalla difesa degli interessi di pochi. Potenza Heritage rappresenta, invece, una esigenza non più procrastinabile al fine della sicurezza di tutti i potentini e non che ogni giorno affluiscono in Città per qualsiasi motivazione: l’urgenza di mettere in sicurezza tutte le uscite e gli accessi alla Città da parte di ANAS. Chiediamo alla stessa pronti riscontri per la risoluzione di questo problema atavico ed il ripristino delle minime condizioni di sicurezza e legalità, non solo relative all’Area di Sosta oggetto della questione. La Città merita una velocizzazione complessiva degli interventi che interessano da anni il Raccordo Potenza-Sicignano e, soprattutto, il ripensamento della viabilità generale a servizio del Capoluogo al fine di garantirne uno sviluppo duraturo e fondamentale per tutto il territorio regionale.