In seguito alla mobilitazione del personale della Banca Popolare di Bari culminata con un presidio ed una giornata di sciopero lo scorso 17 aprile, le Organizzazioni Sindacali del Credito sono state invitate in audizione presso la Quarta Commissione consiliare della Regione Basilicata.
Durante l’ascolto oltre a manifestare una forte preoccupazione sul futuro dell’Istituto di Credito, è stato evidenziato che a tre anni dall’acquisizione da parte del Gruppo Medio Credito Centrale non vi è ancora traccia di un serio piano industriale che sia in grado di fornire, sui territori di competenza, credibili prospettive di risanamento (non si sente più parlare del progetto di creare quella che doveva essere “la banca del Sud”).
Altrettanto grave appare il fatto che un Istituto “salvato” con fondi pubblici, pur continuando a chiudere sportelli in Regione (penalizzando quegli stessi cittadini che con le loro tasse hanno contribuito al salvataggio), tra cui anche quello all’interno degli uffici della Regione stessa e dell’ Azienda Ospedaliera di Potenza (Enti dei quali gestisce i servizi di tesoreria), perseveri nella richiesta di sacrifici ai propri dipendenti che fino a tutto il 2024 continueranno a versare il contributo di solidarietà (ROL), con effetti pregiudizievoli sugli assetti retributivi. Tant’è che gli esiti positivi registrati sugli ultimi dati di bilancio possono ritenersi ascrivibili quasi esclusivamente alla contrazione dei costi del personale ed alla riduzione dei costi strutturali.
Le Organizzazioni Sindacali ricordano come le banche svolgano un servizio pubblico essenziale garantito dall’articolo 17 della Costituzione, dunque la chiusura dei presidi sui Territori oltre ad indebolirne il tessuto economico e sociale va anche in contrasto con quello che è il dettato della Carta stessa.
In conclusione, i Segretari Generali hanno chiesto al Presidente della Commissione di portare la tematica all’attenzione del Presidente Bardi e di tutto il Consiglio Regionale, auspicando incontri di approfondimento anche in presenza della controparte aziendale, nonché la costituzione di un Osservatorio Regionale sul credito che monitori costantemente tutte le problematiche di questo genere che dovessero presentarsi in Regione.