Riportiamo la nota dei segretari sindacali di Cgil, Cisl e Uil, Taratufolo, Amatulli e Coppola, sulla vertenza Datacontact dopo l’accordo raggiunto al MISE.
La vertenza relativa alla commessa Telecom, affidata fino al 31 marzo 2016 alla società Datacontact, col verbale di incontro siglato ieri al Mise, inizia ad assumere elementi di chiarezza.
Come indicato infatti nello stesso verbale, le richieste, rappresentate dal sindacato confederale e fortemente sostenute dalla Regione Basilicata, già sul tavolo prefettizio del 28 dicembre scorso, hanno trovato riscontro in quanto si fissano due paletti fondamentali: la commessa resta nel territorio materano e i posti di lavoro, in essa coinvolti, ricevono la piena salvaguardia intendendosi per tale il passaggio dei lavoratori interessati dalla ditta uscente alla ditta subentrante con la piena applicazione della clausola sociale.
Di qui ad una settimana, ci sarà un ulteriore incontro per meglio determinare l’armonizzazione del passaggio dal settore terziario al settore TLC e per definire tutti gli aspetti contrattuali e retributivi conseguenti al passaggio stesso così come indicato nel verbale da cui emerge chiaro che ci dovrà essere un confronto fra Telecom, la costituita ATI, Sindacati nazionali e locali proprio a garanzia di un processo condiviso – soprattutto con organizzazioni e istituzioni locali – che abbia in obiettivo la realizzazione delle premesse: tutela dei posti di lavoro interessati e la conferma dell’attività produttiva in Matera.
Questi i punti da valorizzare e da cui si deve partire e a cui dare corpo e definizione: ogni considerazione, illazione e azione poste in essere in questa fase, che prescindono da questi aspetti, non sono condivisibili e non aiutano alla definizione positiva della vertenza.
Cgil, Cisl e Uil, nel condannare la tensione procurata ai lavoratori da supposizioni e illazioni che non trovano riscontro in quelli che sono gli accordi raggiunti fra le parti, rassicurano che il prosieguo della gestione della vertenza sarà uniformato, così come prassi consolidata nel sindacato confederale, al criterio della trasparenza e informazione oggettiva dei passaggi successivi che si avranno al MISE, nei prossimi giorni, e che verranno partecipati in apposita assemblea coi lavoratori a breve convocata.
Nella foto i rappresentanti sindacali di Cgil Cisl e Uil, Taratufolo, Amatulli e Coppola
Ugl su vertenza Datacontact.
“Avere la presenza di un unico soggetto! Questa è la volontà espressa dai lavoratori, non chiacchiere campate in aria o magari, a favore di una determinata azienda che vada ad influire e a pressare sulle decisioni già prese e stabilite da dicembre u.s. dal committente dopo le sue attente analisi. Pur avendo la maggioranza della rappresentatività in azienda, l’Ugl non ha mai mostrato atteggiamenti arroganti e prepotenti anzi, dal momento che è nata la crisi aziendale per volere di Telecom, ha sempre cercato e chiesto che per la vertenza Datacontact, tutti i soggetti interessati si battessero non accettando un oltraggio forte su una scelta a scatola chiusa che potesse risultare scellerata e mortificante”.
Lo affermano il segretario provinciale dell’Ugl di Matera, Pino Giordano e il segretario della federazione provinciale terziario Brunella Filotico per i quali, “sia la Regione che le dichiarazioni del Sindaco di Matera rafforzano la nostra ferma posizione sindacale ossia, quella di avere la presenza di un unico soggetto. L’Ugl si è sempre prestata, sostenendo ed appoggiando, quanto ancora oggi chiedono i lavoratori: un datore di lavoro ben scelto che garantirebbe maggiore stabilità anche per un proseguo negli anni della commessa Telecom. Infatti, la creazione di una counsuFlting, suscita non pochi dubbi su quello che realmente potrà essere sia per il presente, visto che ad oggi non si conoscono le condizioni contrattuali, sia per il futuro in quanto operazione rischiosa ed azzardata. Al fine di evitare inevitabili distorsioni della realtà e strumentalizzazioni verso la Ugl – concludono i segretari Giordano e Filotico -, non siamo intenzionati a produrre ‘proclami’ e dichiarazioni di ‘presunte intese’ quando, dalla lettura dei documenti ufficiali, tutto ciò palesemente non emerge. Altresì, rimaniamo a disposizione per trovare le migliori soluzioni possibili a tutela dei lavoratori, uniche vittime di questo stillicidio in atto”.