Nel pomeriggio di ieri i sindati Fp Cgil, Cisl Fp e e Uil, insieme a una rappresentanza dei lavoratori, ha incontrato l’assessore alle Infrastrutture della Regione Basilicata, Donatella Merra, per discutere sulla grave crisi in cui da anni versa l’Ente per lo sviluppo dell’irrigazione e la trasformazione fondiaria Puglia, Lucania e Irpinia, ente che, pur essendo in liquidazione da un decennio, continua gestire otto dighe che garantiscono l’acqua a campi, imprese e famiglie.
Lavoratori e sindacati hanno portato all’attenzione dell’assessore tutte le criticità riguardanti gli impianti, criticità non risolte a causa delle notevoli difficoltà economiche e organizzative in cui versa l’ente. Sarebbe opportuno che la Regione Basilicata si rendesse parte attiva, considerato che impianti e risorse sono prevalentemente nel territorio lucano. Da troppi anni l’ente ha vissuto il paradosso di essere in liquidazione e parallelamente di dover garantire la gestione degli invasi affrontando difficoltà enormi a causa della ingente situazione debitoria. I suoi lavoratori, circa 150, in parte a tempo determinato, non hanno mai avuto una progressione di carriera e solo oggi hanno percepito lo stipendio di dicembre scorso.
L’assessore Merra ha ascoltato con attenzione quanto rappresentato dalle organizzazioni sindacali e da alcuni lavoratori presenti, concordando sul ruolo della Regione Basilicata che dovrà essere propulsivo e volto alla soluzione definitiva del problema e si è impegnata ad attivare un tavolo permanente che dovrà coinvolgere necessariamente i rappresenti delle altre regioni e dei ministeri interessati. In Basilicata disponiamo delle infrastrutture, tra le quali la diga in terra battuta più grande d’Europa, quella di Senise, e dell’acqua, che insieme rappresentano sicuramente una grande opportunità che fa gola a molti. Le risorse economiche per la manutenzione degli impianti non mancano, in primis quelle del Pnrr che prevedono interventi specifici per di ridurre i tassi non più sopportabili di perdita di acqua, che al sud si aggirano intorno al 50% fra acqua captata alla sorgente e acqua distribuita all’utenza finale.
È il momento di agire e la Regione Basilicata non può perdere questa importante occasione che consentirebbe anche ai lavoratori dell’ente di sentirsi finalmente al sicuro dopo anni di incertezze e precarietà. Per quanto ci riguarda, come organizzazioni sindacali, riteniamo che l’incontro sia stato molto proficuo e, ringraziando l’assessore per la disponibilità, auspichiamo che, a breve, sia avviato il percorso prospettato.