I rappresentanti sindacali di categoria, Maria Bruna Montemurro della Filcams Cigl, Aurora Blanca della Fisascat Cisl e Filippo Viggiano della Uiltucs Uil hanno inviato una nota per confermare lo stato di agitazione delle maestranze addette al servizio di pulizia presso il Centro Ricerche Enea Trisaia di Rotondella. Di seguito la nota integrale.
Dal 2010 ad oggi i tagli che hanno interessato l’Ente, in maggior parte, hanno avuto ripercussioni negative sul monte ore dei servizi esternalizzati del centro: le pulizie, il facchinaggio e la vigilanza.
In questa fase, ad aggravare la già precaria situazione che vivono i lavoratori dei servizi esternalizzati del Centro, si vorrebbe attuare da parte di Enea nei confronti dei 15 lavoratori, impegnati nel servizio delle pulizie, un ulteriore decremento di ore lavorative che dalle 21,50 settimanali passerebbero a 18,50 settimanali.
Situazione questa ultima inaccettabile se si considera che nel giro di pochi mesi a tali lavoratori si è ridotto l’orario da 24 ore settimanali a 21,50 settimanali ed ora a 18,50 settimanali.
Il sindacato unitariamente ha chiesto ai vertici Enea di non incidere ulteriormente sui salari già esigui dei lavoratori e di economizzare su altri capitoli di spesa. Su tale vertenza si è chiesta la mediazione della Regione Basilicata resasi disponibile nella persona dell’Assessore Pittella.
Si ritiene, inoltre, che, in vista dell’incontro da tenersi in settembre coi vertici Sogin, non è corretto da parte di Enea intervenire comunque sulle ore dei lavoratori peggiorandone le condizioni contrattuali.
Alla luce di quanto finora detto, si conferma lo stato di agitazione dei lavoratori che saranno in presidio dinanzi al centro Enea il giorno 26 agosto p.v. a partire dalle ore 10.
Si invitano e diffidano le aziende appaltatrici del servizio di pulizia e la dirigenza Enea a “non mettere mano”alle ore attuali (21,5 settimanali) dei lavoratori fino a quando non ci sarà il confronto in Regione con i vertici SOGIN.
Contrariamente, le scriventi non escludono ulteriori azioni di lotta oltre allo stato di agitazione.
Matera, 6 agosto 2013
I rappresentanti sindacali di categoria, Maria Bruna Montemurro della Filcams Cigl, Aurora Blanca della Fisascat Cisl e Filippo Viggiano della Uiltucs Uil
L’assessore regionale alle Attività produttive ha incontrato rappresentanti dell’Enea, sindacati e amministratori locali per discutere del futuro dei lavoratori addetti alle pulizie e facchinaggio del Centro Trisaia di Rotondella.
L’assessore alle Attività produttive, Marcello Pittella, inviterà la direzione di Enea a non mettere in campo fino al 10 settembre, giorno in cui è previsto un incontro con i vertici societari della Sogin, ulteriori tagli o ridimensionamenti nei confronti dei lavoratori impegnati nei servizi esternalizzati di mensa, pulizia e facchinaggio nel Centro Trisaia di Rotondella.
E’ quanto emerso oggi dall’incontro convocato dall’assessore Pittella rispondendo alle richieste dei sindacati che nei giorni scorsi avevano espresso forti preoccupazioni a riguardo. Anche se c’è stata la disponibilità di Sogin al recupero di posti di lavoro, permangono, però, alcune criticità.
Al tavolo tenutosi in Regione, a cui hanno partecipato oltre all’Enea, i sindacati provinciali e i lavoratori, il sindaco di Rotondella Vincenzo Francomano e la consigliera della Provincia di Matera Filomena Bucello, è stata sollevata anche la questione del futuro dei ricercatori, che è legata al futuro stesso della Trisaia.
A questo proposito, l’assessore si è impegnato ad avviare una interlocuzione con il Commissario nazionale dell’Enea per comprendere quali sono le prospettive e i programmi dell’ente per il centro lucano.
“Il ruolo dell’Enea in Basilicata – ha dichiarato Pittella – può rafforzarsi soprattutto incrociando le opportunità offerte dalla nuova programmazione europea 2013-2020, che puntando gli obiettivi in particolare sulla ricerca e sull’innovazione può costituire valore aggiunto per le attività della Trisaia. In ogni caso – ha concluso Pittella – occorre evitare quelle azioni ragionieristiche che determinano mortificazioni e disagio sociale e che poco si comprendono rispetto al ruolo che l’ente ha sul territorio”.