Vertenza ex Auchan messa in stand by, Filt Cgil e Uilltrasporti: “Fis in ritardo e lavoratori in attesa. Pronti a una nuova mobilitazione”. Di seguito la nota integrale.
Ci vediamo costretti a intervenire nuovamente ed energicamente sulla questione lavoratori ex Auchan di San Nicola di Melfi perché siamo stufi delle parole non seguite dai fatti. Oggi stiamo in attesa della convocazione del tavolo tecnico così come stabilito dall’assessore alle Attività produttive Francesco Cupparo all’incontro con il prefetto. Siamo in attesa della convocazione del Mise come richiesto anche dalle organizzazioni sindacali nazionali e i lavoratori sono in attesa del FIS di gennaio che, oltre ad essere in forte ritardo, è già di per sé con importo limitato, mettendo in difficoltà le famiglie dei 126 lavoratori.
Continue sono le lamentele dei lavoratori che hanno difficoltà a comprare anche il latte per i propri figli e in tutto ciò il consorzio CISA non solo non ha anticipato un euro, ma non fa nulla per sollecitare e velocizzare le pratiche per la cassa integrazione né per risolvere tutte le problematiche causate da lei stessa ai lavoratori. Da sottolineare anche il comportamento del consorzio nelle varie interlocuzioni e riunioni con i sindacati, impegnata nello sforzo di apparire come un’azienda sana e vicina ai lavoratori nonostante in questi anni non abbia riconosciuto molti dei diritti previsti da contratto. Riteniamo quindi il comportamento di Cisa l’estremo tentativo di rimanere aggrappato a un appalto per mero interesse personale e non certo per quello dei lavoratori.
Al momento le restrizioni dovute alla pandemia, specie in Basilicata, non ci consente di portare avanti la protesta come avremmo voluto ma ciò non toglie che, appena ci sarà la possibilità, inizieremo una dura stagione di protesta che coinvolgerà anche la rete di vendita Conad perché non è possibile che chi venga insignito del titolo di cavaliere del lavoro abbandoni 126 lavoratori al proprio destino condannando intere famiglie all’immigrazione all’instabilità economica, creando una piaga sociale su tutta l’area nord della Basilicata.
La regione che produce il 10% dell’energia nazionale non può essere continuamente vessata e sfruttata solo perché politicamente debole, ricordiamo che la maggior parte dei lavoratori è di Lavello, lo stesso paese dell’assessore alle Infrastrutture e mobilità Donatella Merra, che a oggi non ha mosso un dito a difesa e a tutela dei suoi compaesani.