Si sono svolte oggi martedì 16 aprile, davanti ai cancelli dello stabilimento di Tito (Potenza), le assemblee di Fiom Cgil e Fim Cisl con i lavoratori Blutec per valutare la difficile vertenza in corso e le iniziative di lotta da mettere in campo per trovare finalmente una soluzione e avere delle risposte.
Durante le assemblea le organizzazioni sindacali hanno illustrato il contenuto dell’incontro che si è svolto il 9 aprile scorso al Mise durante il quale il Commissario giudiziale ha fotografato il disastroso stato debitorio dell’ azienda la cui situazione non è ancora del tutto chiara.
Il Commissario ha informato le sigle sindacali di poter garantire solo gli stipendi dei lavoratori e la corrente elettrica per il funzionamento degli impianti, dal momento che nello stabilimento di Tito si sono avuti quattro blocchi in tre mesi.
A fronte della mancanza dei finanziamenti necessari per investire su occupazione e piani industriali futuri, le organizzazioni sindacali nazionali hanno chiesto l’intervento del Governo e di Fca affinché si continuino a garantire le commesse e mantenere così i siti produttivi di tutto il gruppo a livello nazionale e i livelli occupazionali.
A giorni, la Procura della Repubblica stabilirà se la vertenza Blutec rimarrà al Commissario o se tornerà nelle mani della proprietà. Per quanto riguarda lo stabilimento di Tito, inoltre, la trattiva in corso con l’azienda MA è congelata.
Intanto, il tavolo al Mise rimane aperto per discutere della situazione dei siti produttivi, compreso quello di Tito. La Fiom e la Fim auspicano pertanto che al prossimo incontro – convocato, come per il precedente, alla presenza di tutte le regioni coinvolte nella vertenza – sia presente anche la Regione Basilicata.
La Fim e la Fiom dichiarano infine 6 ore di sciopero a partire da domani 17 aprile con 2 ore al giorno per tre giorni. Dopo Pasqua è già in programma un presidio davanti alla sede della Regione Basilicata. Rimane alta l’attenzione del sindacato e la preoccupazione per il futuro occupazionale e industriale, per cui seguiranno ulteriori iniziative sindacali.