Riceviamo e pubblichiamo una nota della Cgil Matera relativa alla vicenda dei lavoratori ex Cosin.
La vicenda dei lavoratori ex Cosin è tutt’altro che risolta. Il tentativo tardivo della Provincia di Matera di dare una soluzione alla vertenza, di fatto, condanna i 60 lavoratori ad uno stato di precarietà a tempo indeterminato.
Si scontano gli effetti di una decisione assunta dall’amministrazione prov.le, e però non condivisa dalle parti sociali: quella di voler ributtare tali lavoratori nelle maglie degli ammortizzatori sociali.
Questa non è però una soluzione, tra l’altro inaccettabile e rispedita al mittente, ma un palliativo temporaneo.
IL sindacato, invece, ha sempre chiesto all’amm.ne prov.le un grande atto di responsabilità che non deve consistere in due/tre mesi di attività all’anno o nella collocazione nelle liste di mobilità ma nella stabilizzazione definitiva di questi lavoratori.
Si legge, e con molto piacere, di fondi e risorse reperiti dalla Regione Basilicata per portare avanti progetti di manutenzione ambientale che assicureranno occupazione ad un centinaio di lavoratori; nel caso dei lavoratori ex Cosin, purtroppo, sembra così complicato reperire risorse per attività che pure sono di primaria importanza per la comunità provinciale materana.
La manutenzione delle strade è o non è un servizio essenziale? Per la nostra Provincia la manutenzione delle strade ha o non ha massima priorità?
Perché se è vero che ci sono i tagli alle risorse è anche vero che certe attività, nelle quali rientra la manutenzione delle strade, non possono essere negate alla collettività.
Chiediamo per l’ennesima volta di avere un atteggiamento di massima attenzione sul tema della ripresa lavorativa dei lavoratori ex Cosin e si chiede alla regione Basilicata di riaprire un tavolo di confronto volto a trovare soluzioni concrete, definite e definitive su una vicenda che, finora, non ha ricevuto l’attenzione che meritava.
Non possiamo perseverare nell’atteggiamento di estrema disattenzione al problema o trovare soluzioni tampone: occorre risolvere e non scaricare nè insultare la dignità di 60 lavoratori, messi in strada, senza lavoro e senza alcuna certezza di ripresa dell’attività lavorativa.
Manuela Taratufolo, segretario generale Cgil Matera
Maria Bruna Montemurro, Filcams Cgil Matera.
Non si è fatta attendere la replica della Provincia di Matera, che riportiamo integralmente.
Questione ex Cosin, replica della Provincia
In merito alla questione lavoratori ex Cosin la Provincia di Matera rende noto come sia necessario fare chiarezza. Occorre innanzitutto distinguere tra questione Cosin e questione Ivam.
Per l’Ivam l’Ente di via Ridola è già pronta a mettere i propri 120 mila euro, dopo che la Regione ha reso disponibili i 395 mila euro. Una partita rispetto alla quale sia lavoratori che i sindacati sono già informati.
In merito alla Cosin , in questo 2011, la Provincia ha già previsto in bilancio una posta dedicata pari a 300 mila euro, adesso auspica che la Regione prenda in considerazione i progetti presentati dall’Ente di via Ridola, oppure, in alternativa, riapra un tavolo di confronto volto a trovare soluzioni concrete, definite e definitive su una vicenda che, finora, non ha ricevuto l’attenzione che meritava.” “Ritengo indispensabile, per rispetto al principio della onestà intellettuale, – ha sottolineato il capogruppo del PD alla Provincia, Giovanna Vizziello – rimarcare con forza le differenze tra le due questioni. Cosin e Ivam non sono la stessa cosa, occorre tenerlo presente nella consapevolezza che entrambe, se sapremo essere chiari, potranno risolversi positivamente.”“Questa Amministrazione – ha concluso il presidente Stella – non rifugge da responsabilità, che siano le proprie, e conferma un modus operandi improntato alla massima trasparenza e condivisione.”
Nuova nota inviata da Manuela Taratufolo, che ribadisce la posizione del sindacato in merito al “dramma vissuto dai lavoratori Ex Cosin”
“Così è se vi pare” e “Stasera si recita a soggetto” : questi due titoli di opere pirandelliane si addicono al dramma vissuto dai lavoratori EX COSIN, dramma sottovalutato da chi ne dovrebbe avere la massima responsabilità nel dare risposte e soluzioni definitive.
E’ trascorso un anno e ancora il Presidente Stella continua, pervicacemente, ad affermare che l’amm.ne provinciale di Matera non rifugge dalle sue responsabilità. IL consigliere Vizziello ha poi l’ardire di precisare che la vicenda EX COSIN non va assimilata a quella IVAM.
Non vogliamo proprio entrare nel merito di queste affermazioni ma solo invitare coloro che stanno recitando a soggetto di smetterla con giochi di parole o con affermazioni che alla fine non centrano affatto l’obiettivo.
L’amministrazione provinciale si è accorta o no che tali lavoratori sono senza lavoro e sussidio?
L’amministrazione provinciale si sta rendendo conto o no che finora i 60 lavoratori sono andati avanti con una misera indennità di disoccupazione pari a poco più di 400 euro mensili?
L’amministrazione prov.le ha reale intenzione o no di dare pane e lavoro a questi 60 storici lavoratori che da luglio 2010 sono senza lavoro e in strada senza futuro?
Il tema è chiaro : cosa si è fatto? niente o poco se il risultato è quello che si tocca con mano. Soluzioni tampone minime che non garantiscono né lavoro né sopravvivenza per queste 60 unità lavorative.
E’ ORA DI FARE SUL SERIO, senza frasi di circostanza o ad effetto, ricche di belle parole ma povere di contenuto: quando si “ristabilizzano” questi lavoratori che erano stati stabilizzati e che questa amministrazione ha “ributtato” nella precarietà?
Questa la domanda a cui necessita un’univoca risposta: il lavoro, quello certo e duraturo.
Al consigliere Vizziello, diciamo poi che sappiamo bene che EX COSIN ed IVAM rappresentano progetti diversi ma l’obiettivo deve essere identico: si tratta di lavoratori, sia gli EX COSIN sia gli IVAM, precari a cui vanno date risposte certe e non inutili e illusorie polveri negli occhi.
Quindi piuttosto che aggirare la risposta con affermazioni o precisazioni molto retoriche, sarebbe utile mettersi a lavorare tutti per il bene e la dignità di questi 60 lavoratori a cui è terminato anche il sussidio di disoccupazione.
La pancia di questi lavoratori è sempre più vuota, sarebbe utile che di questo non si prenda solo atto ma che si agisca per rimuovere il pesante status di disoccupazione in cui tali lavoratori, non per loro colpa, si ritrovano.
Manuela Taratufo, segretario generale Cgil Matera
La Provincia di Matera prende in giro i lavoratori, dopo un anno di trattative la situazione è rimasta uguale, e la Regione? e la Prefettura? I LAVORATORI MATERANI SONO ORFANI DI eNTI LOCALI!!!!!!! QUALCUNO CI AIUTIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII