Vertenza Ferrosud, l’intervento di Maurizio Girasole (Fiom Cgil). Di seguito la nota integrale.
E’ saltato l’incontro previsto il 16 settembre al Ministero dello Sviluppo Economico per Ferrosud. L’azienda chiede l’ennesimo rinvio. In attesa di un piano industriale che non arriverà mai. Il 20 settembre presso il tribunale di Arezzo l’avvocato Casilli (commissario governativo del Gruppo Mancini in Amministrazione controllata) sembra intenzionato a chiedere la nomina di un custode giudiziario, accogliendo le sollecitazioni di Fim Fiom e Uilm. Questa decisione toglierebbe di fatto al Gruppo Malena la governance della Ferrosud e aprirebbe scenari inediti che ben concertati con la Regione e il Governo potrebbero avviare un interesse di colossi industriali meridionali del settore Ferroviario e Logistica.
Aggiornata a martedì 1 ottobre 2019 l’udienza presso la corte di Appello di Potenza per un eventuale e improbabile ritorno in concordato preventivo della Ferrosud, ricorso promosso dal Gruppo Malena. Nel frattempo i lavoratori non hanno percepito lo stipendio di agosto 2019 per la scellerata scelta dei gruppi dirigenti di darsi battaglia dentro e fuori l’azienda con assoluta mancanza di responsabilità sociale nei confronti dei lavoratori e delle loro famiglie. Le commesse non ci sono, le famigerate commesse fuori Matera si sono volatilizzate. Resta il contratto di solidarietà a tutela del mantenimento dei livelli occupazionali, con l’Ugl che non perde occasione per scrivere inesattezze e corbellerie, abbaiando alla luna non avendo in Ferrosud nessuna rappresentanza.
Un quadro desolante che ci stimola ad essere fermi e determinati nel respingere le sirene di ulissiana memoria e guardare ad una Ferrosud in mano a nuovi e affidabili imprenditori del Mezzogiorno.