Vertenza Ferrosud, Fim, Fiom, Uil: “Al peggio non c’è mai fine”. Di seguito la nota integrale.
Si è tenuto oggi l’incontro presso il Ministero dello Sviluppo Economico da noi richiesto da molti mesi per cercare di avere un quadro sull’ormai storica azienda Ferrosud.
Purtroppo però abbiamo solo potuto constatare al tavolo ministeriale l’assenza totale di tutte le parti a partire dall’azienda, la Confapi, la politica, i commissari che oggi dovevano dare un quadro quanto meno di chiarezza sulla vicenda.
A questo punto non ci resta solo che constatare che siamo rimasti soli, anche chi in questi mesi ha sempre enunciato di tenere alla storica azienda materana oggi si è sottratto da ogni tipo di responsabilità.
Nel constatare tutto questo abbiamo chiesto al funzionario del Ministero dello Sviluppo Economico la riconvocazione immediata del tavolo con tutte le parti ma soprattutto con i commissari che devono venire a spiegarci in modo chiaro lo stato della situazione, perché ad oggi non ci resta che un’azienda che ha una riduzione d’orario del 50% (mentre le ditte esterne continuano ad operare) e che fra qualche settimana non avrà neanche più il lavoro, infatti la liquidità inizia già a mancare e i lavoratori hanno ricevuto solo un acconto per le spettanze del mese di Gennaio.
Noi non ci arrenderemo a questa situazione perché combatteremo fino alla fine affinché i cento artigiani di Matera vengano salvaguardati.
Nelle prossime ore metteremo in campo, subito dopo le assemblee con i lavoratori, tutte le azioni necessarie affinché la morte annunciata da qualcuno diventi la nostra rinascita.
La Ferrosud non può chiudere, la Ferrosud deve continuare a vivere e produrre.
La Ferrosud ha bisogno di un imprenditore vero che rilanci le sorti dello stabilimento materano.