Il resoconto dell’incontro di oggi sulla vertenza Ferrosud, convocato in Regione Basilicata, si racchiude in una sola parola: “insoddisfazione”.
Il professore Giovanni Pecci, presidente della Ferrosud S.p.A. non ha assolutamente chiarito come l’azienda materana possa uscire dal baratro in cui è precipitata per responsabilità del Gruppo Mancini. Il suo intervento è stato incentrato principalmente sulle “guerre” tra azionisti e senza nessuna assunzione di responsabilità sulla stesura di un piano industriale credibile ed esigibile con eventuali nuovi azionisti, paventati ma non specificati.
Il tavolo regionale, presieduto dall’assessore Roberto Cifarelli, resta aperto, con riconvocazione nella prima settimana di giugno 2018, nell’attesa di conoscere le determinazioni del Tribunale di Arezzo sulla “proprietà” e sulla “custodia “ del pacchetto azionario di Ferrosud, prima del sequestro giudiziario in capo al gruppo Malena (90%), verosimilmente riconducibile alla famiglia Mancini.
Le organizzazioni sindacali FIM, FIOM e UILM hanno indetto per il prossimo 14 maggio un’assemblea sindacale di tutte le maestranze Ferrosud, per rilanciare le azioni più opportune e idonee affinché le istituzioni nazionali intervengano in modo “energico” per scongiurare l’agonia lenta ed inesorabile della Ferrosud.
La città di Matera e i lavoratori non meritano di essere “mortificati”.
Mag 02