Vertenza Gazzetta del Mezzogiorno, Summa (Cgli): “La politica rompa il silenzio e faccia qualcosa. La Regione Basilicata rispetti gli impegni assunti e si doti di una legge regionale sull’editoria a salvaguardia del diritto all’informazione e al lavoro”. Di seguito la nota integrale.
“Apprendiamo con rammarico dal comunicato del Cdr pubblicato dal caporedattore della Basilicata, Massimo Brancati, dell’incresciosa situazione in cui si trovano i lavoratori della Gazzetta del Mezzogiorno, ostaggio di imprenditori senza scrupoli che ancora una volta, come purtroppo spesso succede, mettono avanti il proprio profitto e i propri interessi personali davanti al diritto al lavoro”. È quanto afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Angelo Summa.
“È ormai oltre un mese che la Basilicata e il Mezzogiorno hanno una voce libera e democratica in meno nel panorama dell’informazione locale. Un aspetto gravissimo, specie in una regione come la nostra in cui la pluralità delle fonti è sempre più messa a rischio dalla crisi che attraversa il settore.
Un vero e proprio attentato alla tenuta democratica della comunità lucana – continua Summa – senza ovviamente tralasciare l’aspetto occupazionale, con centinaia di lavoratori precari e letteralmente buttati in mezzo a una strada dall’oggi al domani. Quanto sta accadendo alla Gazzetta del Mezzogiorno, con una storia centenaria alle spalle, è solo la punta di un iceberg che in passato ha visto altre realtà dell’informazione lucana sull’orlo di un precipizio. Situazioni tutt’oggi rimaste irrisolte.
Nel manifestare piena solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici della Gazzetta del Mezzogiorno – conclude Summa – chiediamo alla politica, alle Regioni della Puglia e della Basilicata, di rompere il silenzio e battersi a salvaguardia di questo presidio di democrazia e dell’occupazione.
Alla Regione Basilicata chiediamo poi di rispettare gli impegni assunti a inizio mandato con il sindacato della stampa e con l’ordine dei giornalisti della Basilicata e di dotarsi finalmente, dopo troppi anni di attesa, di una legge regionale sull’editoria che sostenga il settore e quegli imprenditori seri che abbiano alla base della loro attività l’applicazione dei contratti e l’occupazione, intesa sia come tutela del lavoro esistente che come nuovi posti di lavoro”.