“Non mi rassegno all’idea che la Ghizzoni spa, con sede operativa a Vidalenzo (Parma) e legale a Pisticci, dove opera da tempo, con un numero complessivo di dipendenti vicino al migliaio di unità, debba cessare l’attività. Tanto meno, a differenza di un altro mio collega consigliere regionale, me la sento di tirare un sospiro di sollievo solo per la concessione della cassa integrazione ai lavoratori, un adempimento dovuto”. E’ quanto sostiene il consigliere regionale Nicola Benedetto (IdV) sottolineando che “si è sempre in attesa di quel tavolo nazionale annunciato solo qualche tempo fa dagli assessori Pittella e Viti che pure si erano impegnati, riferisco le loro testuali parole, “alla soluzione delle criticità e alla riapertura dei cantieri”.
”I problemi legati alla continuità produttiva – continua – oltre a quelli legati a lavori e commesse realizzati in Grecia e Spagna e non ancora pagati, è il caso di ricordarlo ai nostri assessori regionali, si riferiscono all’esclusione dell’azienda, che opera nel settore della costruzione gasdotto a partire dal 1950 ed ha acquisito una preziosa esperienza pratica nei diversi settori collegati, da appalti e commesse di ‘Tempa Rossa’, il secondo serbatoio petrolifero lucano gestito questa volta dalla Total. Pur rispettando scelte aziendali in materia di affidamento di commesse e selezioni di imprese, resta l’amarezza per il fatto che la Giunta Regionale, nonostante le dichiarazioni in documenti e in convegni per tutelare le imprese lucane o che operano sul nostro territorio, a sostegno tra l’altro del progetto “Contratto di Rete” promosso da Confindustria Basilicata in sintonia con Assomineraria, non è riuscita a fare nulla.
Siamo di fronte all’ennesima e grave conferma della tesi che sostengo da tempo: il petrolio lucano non produce sviluppo e quindi occupazione per imprese che hanno sede nella nostra regione, nonostante nel caso della Ghizzoni, l’esperienza e la politica aziendale di cambiare per sempre-aggiornamento attrezzature, ricerca-sviluppo di nuove metodologie e delle conoscenze, hanno portato a perfezionare le sue tecniche operative, che sono alla base della sua produttività notevole come testimoniano i numeri appalti di lavori all’estero tra cui la realizzazione di 5000 km di ‘pipeline’ in Europa, e l’acquisizione del ramo di azienda Saipem Italia nel 2000”.
”Pertanto – conclude Benedetto – risollecito gli assessori Pittella e Viti e il Presidente De Filippo ad avviare, senza ulteriori indugi, un’iniziativa nei confronti del Ministro Passera che periodicamente rivendica “carta bianca” per la ricerca e l’estrazione petrolifera e la Total che pure continua a sostenere, a parole, la volontà di favorire la crescita dell’economia locale”.