Fim e Uilm unitamente alla RSU, in relazione alla nota vertenza che coinvolge i 60 lavoratori della Giuzio, ad oggi ancora in arretrato di due mensilità (dicembre e gennaio) più la tredicesima, sospenderanno ancora una volta, per senso di responsabilità e nel rispetto degli impegni presi e del lavoro in progress da più parti – a partire dalla Prefettura di Potenza – lo sciopero programmato per lunedì 15 febbraio.
I lavoratori sono allo stremo e stanno vivendo un incubo, perché privi di certezze di alcun genere, a partire da quelle salariali, non vivono, anzi a stento sopravvivono, ma reputiamo nonostante tutto, di doverci assumere un’ulteriore responsabilità, sospendendo l’azione sindacale prevista, per dimostrare a tutti – ancora una volta – che non c’è alcuna volontà di mettere in difficoltà un sistema industriale già complesso di suo ed oggi gravato della pandemia.
Vogliamo però essere chiari, più espliciti, la prossima settimana, anzi il prossimo consiglio regionale sarà determinante per tanti motivi, noi non entreremo nel merito di nessuna scelta politica; ciò che chiediamo a gran voce, a tutto il consiglio regionale è che a questi lavoratori vengano garantiti retribuzione e lavoro; è chiaro a tutti, senza che nessuno strumentalizzi la situazione dei lavoratori per fini diversi, che dopo vent’anni di scelte non fatte o scellerate, bisogna trovare una soluzione definitiva, sia per il bene dei nostri lavoratori ma soprattutto per creare una nuova idea, una nuova visione, di ciò che rappresentano realmente le aree industriali: non sono carrozzoni ma bisogna considerarne non solo l’immagine, la cartolina del sistema industriale della nostra Regione, bensì devono rivelarsi motore di sviluppo delle piccole, medie e grandi imprese che caratterizzano la nostra regione. Sviluppo, che significhi lavoro, che significhi arricchimento, di valori e della società lucana; una società, la nostra, che merita l’occasione di risvegliarsi da questo ventennale torpore!
Insomma chiediamo alla politica di prendere una posizione, assumendosi ognuno le proprie responsabilità senza giocare, senza pensare alla poltrona o alla poltroncina, ma pensando a ciò che un esponente politico è chiamato a fare: pensare, vigilare e legiferare in funzione di un solo elemento: il bene comune.
Noi non aspetteremo oltre questa settimana, perché lo sciopero preannunciato per il 22 sarà solo l’inizio di una dura lotta, in cui non guarderemo in faccia nessuno, perché dal 22 a prescindere dalla “museruola” imposta ai servizi essenziali ognuno di noi si assumerà le proprie responsabilità e vi assicuriamo – politica e presunti garanti della pace sociale e del bene comune – che non saremo spettatori ma protagonisti di azioni dirompenti che andranno in una sola direzione: rispetto di chi lavora, di chi tutti i giorni indossa una divisa ma che tutti i giorni vive un malessere e un’ inquietudine che vorremmo che ciascuno di noi provasse per capire, perché solo vivendo una tale condizione, probabilmente la politica lucana avrebbe quel sussulto che chiediamo da tempo.
Dunque, lo sciopero del 15 viene sospeso ma viene confermato lo sciopero a partire dal 22 febbraio.