Vertenza Giuzio, Ulm Basilicata attacca Pagano (Consorzio Asi Potenza): “Commissario in carica per le testate giornalistiche, fantasma nella risoluzione dei problemi dei lavoratori”. Di seguito la nota integrale.
Ci fa davvero specie leggere le eresie del Commissario Asi, che continua nella sua gloriosa” campagna pubblicitaria dai toni trionfanti.
Stamane leggiamo, attraverso alcune testate giornalistiche lucane, di come grazie al prodigioso intervento della struttura Asi e del suo direttore sia stato possibile ripristinare – con la manna dal cielo – l’acqua industriale della Siderpotenza e per l’area industriale di Tito Scalo.
Questa è una farsa, degna di una tragicommedia, consumata alle spalle e sulla pelle dei lavoratori della Giuzio, perché leggere che il Dott. Pagano, con stupore, si permette anche di asserire che “quando si mettono da parte le polemiche e si collabora per un fine comune che è quello di sostenere imprenditori e lavoratori per il bene del territorio, il risultati non si fanno attendere. Io, il direttore e tutta la struttura consortile siamo sempre pronti al confronto e alla collaborazione, nonostante le difficoltà, ma nei limiti – purtroppo – che impongono i tempi duri che il consorzio sta attraversando”.
Non pagare i lavoratori della Giuzio, caro dott. Pagano, così come descrivere il mondo Asi, non è polemica, è un dato di fatto; lei continua ad offendere l’intelligenza delle persone, attraverso continue non verità, cedendo il cerino nelle mani dei lavoratori.
Ma come si fa ad arrivare a tanto? Addirittura ad elogiare se stessi e “qualcun altro” per aver risolto un problema, che in realtà non doveva neanche esserci, che ha determinato ripercussioni sul sistema industriale; purtroppo, forse, i nostri soliti comunicati stampa non rendono il silenzio e l’imbarazzo di costoro durante gli incontri sindacali, anche in Prefettura, vedesi anche l’ultimo, per poi leggere di gloriose gesta.
Caro dottor Pagano si impegni a risolvere i problemi e paghi i lavoratori, i quali oltre agli elogi, vorrebbero una sola cosa: essere trattati dignitosamente, avere rispetto, quei valori, che poi vanno commisurati nella loro giusta retribuzione.
Si ricordi degli impegni di questa mattina e delle mensilità arretrate, ben due più la tredicesima per i lavoratori della Giuzio e la finisca di mistificare la realtà.
Le anticipiamo che a breve – tra dieci giorni – se non ci saranno novità dovrà eroicamente rispondere al sistema industriale lucano e ai suoi lavoratori della fermata complessiva delle attività, non perché si è rotta una pompa, ma perché i lavoratori della Giuzio saranno, senza se e senza ma – nostro malgrado – protagonisti della fermata complessiva perché in sciopero ad oltranza.