Vertenza indotto Eni, sindacati Fim, Fiom e Uilm: “Continua stato di agitazione dei lavoratori, nessuna risposta dalle aziende”. DI seguito la nota integrale.
Continua la mobilitazione dei lavoratori RTI (raggruppamento temporaneo di impresa) dell’indotto Eni (Elett.R.A, RAM Meccanica,Officine Dandrea).
Lo sciopero rientra nell’ambito dello stato di agitazione proclamato dalle segreterie regionali FIM, FIOM e UILM per il mancato rinnovo del contratto aziendale, fermo da diversi anni. A ora non si è avuta nessuna risposta da parte delle aziende interessate, nonostante la denuncia dei ricatti da parte delle stesse nei confronti dei lavoratori – che continuano ad impoverirsi mentre i profitti delle aziende crescono – che ha creato non poche tensioni.
I lavoratori denunciano i ritardi sul pagamento dell’ultima tranche di mille euro risalenti al 2016 e i ritardi sulla discussione sulla contrattazione unica di sito per la quale è previsto un incontro il prossimo 30 luglio. I sindacati annunciano prima dell’incontro una assemblea con tutti i lavoratori dell’indotto Eni con l’obiettivo di illustrate lo stato della contrattazione e decidere eventuali iniziative per accelerare la tempistica per il raggiungimento di un accordo con Eni e con le parti datoriali. I sindacati chiedono che il nuovo contratto di sito comprenda il miglioramento delle condizioni di lavoro e salariali dei lavoratori attraverso la ratifica della sorveglianza sanitaria parificata ai dipendenti Eni, il rispetto della clausola sociale nel cambio di appalti e il superamento della fase transitoria dei mille euro per una parificazione salariale e di trattamento economico tra tutti i lavoratori dell’indotto Eni.