Vertenza lavoratori Caruso e General Construction: Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil: “Continua lo sciopero”. Di seguito la nota integrale.
Da questa mattina le Organizzazioni Sindacali hanno proclamato lo stato di agitazione e il conseguente sciopero dei lavoratori della Caruso e General Constructiona seguito delle gravi inadempienze contrattuali che da mesi subiscono i lavoratori di queste due società, a partire da retribuzioni arretrate mediamente di tre mensilità, soldi pubblici, regionali, dell’OPT mai inoltrati ai lavoratori e soprattutto da una mancata continuitàlavorativa dovuta sia all’atteggiamento aziendale ma anche ai disimpegni dell’Eni.
Il presidio e dunque lo sciopero, iniziato davanti al Centro Oli di Viggiano, questo pomeriggio si è trasferito nei pressi del Dipartimento dell’Ambiente della Regione Basilicata visto l’incontro programmato tra Eni e Regione Basilicata per continuare la trattativa relativa alle concessionipetrolifere in Val d’Agri.
Durante il presidio la Regione Basilicata, nella persona dell’Assessore Cupparo, si è impegnata a convocare urgentemente un tavolo congiunto di tutte le parti, Caruso,Eni e Organizzazioni Sindacali al fine di trovare una soluzione concreta, esigibile e che soprattutto dia una risposta a tutte le maestranze che da mesi vivono nella precarietà più assoluta.
Lo stato di agitazione e le azioni sindacali continueranno fin quando non verranno resi esigibili gli impegni già assunti per dare una risposta concreta ai lavoratori della Caruso e General Construction.
Non è possibile continuare a trattare e ritrattare le concessioni dell’Eni se ad oggi nella filiera industriale all’interno del Centro Oli – e non è solo il caso della Caruso – ci sono imprese non rispettose non solo dei contratti nazionali ma con problematiche legate anche al DURC, documento unico di regolarità contributiva, e ciò dimostra la fragilità e l’inadeguatezza di un sistema industriale scelto e autorizzato dalla stessa ENI.
Queste scelte poco gratificanti, che vanno nell’unica direzione di risparmiare e dunque di un maggior profitto, ovviamente si ripercuotono sui lavoratori, sulle loro retribuzioni, sulla tenuta sociale complessiva.
Pertanto le Organizzazioni Sindacali confermano lo stato di agitazione e lo sciopero di tutte le maestranze che continuerà fin quando non verrà trovata una vera soluzione.