Mercoledì 14 ottobre 2020 si terrà un incontro richiesto dalle Organizzazioni Sindacali di FIM e UILM alla presenza di Sua Eccellenza il Prefetto in modalità videoconferenza.
Il nostro auspicio è che siano presenti il commissario straordinario dell’Asi Francesco Pagano, la Giuzio e la Regione Basilicata.
È una vertenza ventennale che coinvolge circa 60 famiglie lucane che oltre a non avere una stabilità occupazionale, a causa della tanto attesa rivoluzione del consorzio Asi, sono costrette ad elemosinare mensilmente la propria retribuzione, a causa della poca responsabilità di tutti i soggetti interessati che scaricano l’inottemperanza degli impegni assunti sull’anello ormai sempre più debole, i lavoratori.
In questi ultimi mesi abbiamo appreso da diversi consiglieri regionali, di entrambi gli schieramenti, maggioranza e opposizione, tutto ed il contrario di tutto, senza che lor signori abbiano tenuto presente l’unica necessità, ovvero quella di garantire una continuità salariale ai lavoratori che gli consenta di portare il pane a casa.
Non parliamo di retribuzioni faraoniche, come quelle di chi gestisce e amministra il consorzio Asi, bensì di stipendi medio-bassi di circa 1200 euro al mese, ad oggi fermi alla sola metà della retribuzione di agosto.
Ci rivolgiamo al commissario straordinario Asi, dott. Francesco Pagano, che invece di elogiarsi e sporgere querele nei confronti di esponenti sindacali, dovrebbe, prospettare domani soluzioni concrete, non tanto alle Organizzazioni Sindacali, non tanto a Sua Eccellenza il Prefetto, ma ai 60 lavoratori e alle 60 famiglie coinvolte che dal mese di agosto hanno vissuto con circa 600 euro nette.
Questa è la realtà che ci consegna il Commissario straordinario Francesco Pagano, l’unica verità e realtà, il resto sono rimbalzi di responsabilità oppure operazioni per deviare l’attenzione dai problemi veri.
Chiediamo al Presidente della Regione Bardi un impegno maggiore affinché le aree industriali della Provincia di Potenza diventino finalmente un valore, fonte di attrazione di investimenti e non come da sempre considerate un costo nel bilancio regionale.
Se si vogliono garantire i servizi, anche quelli essenziali, è necessario investire attraverso prima di tutto le idee e le persone giuste e assicurare ovviamente le retribuzioni di chi ogni giorno esplica il proprio lavoro con assoluta dedizione.