Nel tardo pomeriggio di ieri, davanti ai cancelli della TFA (EX Firema), si è tenuta l’assemblea dei lavoratori, convocata per discutere della drammatica situazione sociale ed economica venutasi a creare a seguito della decisione di TFA di chiudere lo storico stabilimento di Tito Scalo.
Un’assembla pervasa dalla rabbia ma anche dalla tanta voglia di lottare; rabbia anche acuita dal completo disinteresse delle istituzioni regionali e locali ,dimostrato anche nel convegno/incontro dal titolo “rilanciare il polo industriale di Tito” tenutosi il 2 febbraio presso il centro polifunzionale Caritas di Tito Scalo alla presenza di S.E. il Monsignor Salvatore Ligorio, dell’Assessore Cupparo, del sindaco di Tito, dell’amministratore unico di ApiBas dott. Vergari e del Presidente di Confindustria Basilicata Francesco Somma.
Ci rammarica non solo il mancato invito alle Organizzazioni Sindacali a partecipare, che avrebbero sicuramente contribuito, ma soprattutto riteniamo inaccettabile “non leggere nemmeno tra le parentesi” del comunicato rilasciato al termine dell’incontro della vertenza dei lavoratori di TFA; ci meraviglia ed è incomprensibile come si possa non citare questa difficile vertenza.
Oggi ci si interroga di come rilanciare l’area industriale di Tito, non è mai troppo tardi, ma è necessario che tutti ascoltino anche le parti sociali, chi rappresenta i lavoratori, perché è necessario caratterizzare l’area industriale di Tito rendendola non solo attrattiva ma secondo noi un vero polo di eccellenza del settore ferroviario vista la presenza di un big player come Hitachi e del suo indotto.
Rilanciamo l’area industriale di Tito, caro Presidente Bardi, rendendo esigibile un possibile contratto territoriale di ricollocazione dei 35 lavoratori di TFA, perché Lei si è assunto un impegno, non solo nei confronti del Consiglio Regionale, attraverso la mozione approvata dall’intero Consiglio, ma soprattutto Lei ha un dovere, quello di far convocare i tavoli richiesti da FIM FIOM e UILM sia per quanto riguarda la strada della ricollocazione ma anche quello del settore ferroviario.
Caro Presidente Bardi, Assessore Cupparo, Assessore Merra e tutto il Consiglio Regionale, attendiamo risposte e crediamo che è giunto il tempo e il momento di essere capaci – come altrove – di riunire e di creare quelle sinergie necessarie e fondamentali per dare una risposta alla disperazione dei nostri lavoratori.
TFA ha deciso di chiudere e ciò già di per se rappresenta un fallimento per tutti ma noi crediamo che questa volta e soprattutto questa vertenza non possa chiudersi con la solita pagina finale fatta di ammortizzatori sociali, licenziamenti e per ultimo la disoccupazione.
Siamo convinti che insieme, che tutti insieme, ce la possiamo fare, o almeno proviamoci davvero partendo dalla convocazione dei tavoli regionali affinché si possa pianificare un percorso che sia decisivo per il futuro di questi lucani “abbandonati” ma non invisibili.
Faccia presto Presidente Bardi!
Attendiamo fiduciosi nelle prossime ore le suddette convocazioni perché non vorremmo che questa vertenza possa diventare un “muro contro muro” anche con le istituzioni regionali e territoriali e ne tantomeno vorremmo che la Regione Basilicata diventi il luogo della rabbia dei lavoratori.