Il segretario regionale della Feneal Uil Basilicata, Mino Paolicelli in una nota annuncia la proclamazione dello stato di agitazione dei lavoratori Natuzzi condivisa con i sindacati nazionali e di Puglia e Basilicata di Feneal, Filca, Fillea per scongiurare la perdita di posti di lavoro. Di seguito la nota integrale.
L’acuirsi della pandemia, la schizofrenia dei mercati, le programmazioni industriali delle imprese, si abbattono sul tessuto sociale come il coltello affonda nel burro. Nella nostra regione, dove è notoriamente macchinoso fare impresa, non possiamo permetterci scelte irrazionali:E’ vietato sbagliare.
Nel caso della Natuzzi, il mancato rispetto dell’Accordo di programma e del Contratto di programma sottoscritti al Ministero dello sviluppo Economico con Invitalia e le regioni Puglia e Basilicata, acquisterebbe il sapore di una colossale presa in giro nei confronti dell’intero tessuto Sociale. Il Presidente del gruppo Pasquale Natuzzi, continua a professare il suo attaccamento al territorio, (indubbiamente gli si deve tanto), ma negli ultimi 18 anni, le politiche industriali della Natuzzi, passando per Cassa Integrazione straordinaria, contratti di solidarietà, accordi sottoscritti e puntualmente disattesi, hanno di fatto impoverito e trattenuto la crescita dei lavoratori e conseguentemente, di interi comuni, coinvolti a vario titolo nelle disarmanti scelte industriali del Colosso del mobile imbottito. Non è attaccamento al territorio costringere intere famiglie a sopravvivere, per 18 anni, con il sussidio di Cassa integrazione Guadagni.
In questa ottica, l’accordo sottoscritto il 28 giugno 2018, dopo un lungo periodo di crisi economica, fu definito storico e strategico in quanto conteneva politiche di rilancio attraverso la “diversificazione”, e la salvaguardia occupazionale dei lavoratori con un esplicito “esuberi zero” che ora assume i connotati di un vuoto slogan.
In attuazione dello stato di agitazione proclamato dalle segreterie nazionali Feneal, Filca, Fillea, con la diffida all’azienda dal porre in essere qualsiasi atto unilaterale fino all’avvenuta convocazione al Mise, con l’indizione di assemblee, siamo mobilitati a fianco dei lavoratori e delle loro famiglie.